Varianti: la ‘brasiliana’ prevalente. Verso la conferma delle misure

Umbria – Studio dell’ISS su 77 tamponi inviati dai laboratori regionali: 41 con variante brasiliana e 22 inglese. Possibile proroga in vista

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Sono arrivati nella giornata di giovedì i risultati delle analisi degli ulteriori 77 campioni – relativi a tamponi effettuati in Umbria -, inviati all’Istituto Superiore di Sanità per l’individuazione di eventuali varianti del Covid-19. Il primo dato che balza agli occhi è che in Umbria la variante ‘brasiliana’ sarebbe più diffusa di quella ‘inglese’.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I risultati delle analisi

Sui 77 campioni inviati all’ISS, 41 hanno un profilo genetico identificabile con la variante ‘brasiliana’ e 22 con quella ‘inglese’. Lo ha comunicato la Regione Umbria con una nota ufficiale che però non specifica da dove provengano i campioni risultati ‘positivi’ alle due varianti, se dalle strutture ospedaliere – e nel caso quali – o dal territorio. Nella stessa nota però la Regione specifica che «questi dati, da aggiungere a quelli che già avevano confermato l’intuizione del laboratorio di riferimento regionale, del nucleo epidemiologico e del comitato tecnico scientifico, sottolineano che le varianti circolano in maniera diffusa su tutto il territorio regionale». I campioni inviati a Roma provenivano dai cinque laboratori presenti in Umbria.

Le misure restrittive

Che si vada verso una conferma almeno per un’altra settimana delle ‘zone rosse’ in Umbria – salvo modifiche relative a singoli comuni, e in tal senso Amelia è fra coloro che sperano -, appare piuttosto scontato. Il dettaglio dello studio di prevalenza dell’ISS – che unitamente ai dati del Cts emergerà venerdì – potrà invece far capire se il resto della regione, ovvero la provincia di Terni, debba transitare nella ‘zona arancione rafforzata’ di cui la presidente Donatella Tesei aveva parlato (VIDEO) a margine dell’incontro di martedì con il ministro della salute Roberto Speranza. Per il momento il ‘rosso’ per tutti – anche in ragione di numeri che, oltre a mostrare una certa efficacia delle misure restrittive, confermano sostanziali differenze territoriali – è un’ipotesi residuale e di certo non legata a decisioni della stessa Regione.

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