Covid: Amelia torna ‘arancione’, San Venanzo resta ‘rossa’

Nel primo comune contagi in significativa diminuzione e focolai circoscritti, nell’altro i dati non sono ancora tranquillizzanti

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di F.L.

Le speranze espresse giovedì dal sindaco, Laura Pernazza, non si sono rivelate vane, e così dopo due settimane Amelia può finalmente uscire dalla zona rossa e passare a quella arancione. Rimangono invece le restrizioni più severe – a differenza di quanto dichiarato venerdì pomeriggio in conferenza stampa dal direttore della sanità regionale, Claudio Dario – nel comune di San Venanzo, che dunque rimane l’unico della provincia di Terni in rosso.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La fotografia dei due comuni

Il dottor Dario ha spiegato che Amelia ha registrato «una diminuzione significativa dei dati, con focolai circoscritti adeguatamente e che si stanno spegnendo». Come sottolineato giovedì dalla sindaca, nel territorio amerino i casi sono scesi dai 116 del 12 febbraio ai 74 di giovedì. Ulteriore calo venerdì, quando stando alla dashboard regionale sono 68. «L’incidenza del contagio è passata da 365,79 nella settimana del 18/24 gennaio a 130,64 della settimana 8/14 febbraio, attestandosi su livello di rischio basso» aveva detto ancora Pernazza. A San Venanzo, sempre alla giornata di venerdì, la Regione registra invece 16 casi. «Devo purtroppo comunicare che i dati di questi due ultimi giorni per quanto concerne la diffusione del contagio non sono assolutamente tranquillizzanti per il nostro Comune. Si sono registrati nuovi casi di contagio che fanno mantenere la zona rossa per un’altra settimana» ha scritto su Facebook il sindaco, Marsilio Marinelli. Che ha rivolto poi un appello ai suoi concittadini. «Dobbiamo assolutamente comprendere tutti che è assolutamente indispensabile ridurre al minimo gli spostamenti dalle proprie abitazioni, se non per comprovati motivi di salute, di lavoro o per assoluta necessità. Solo così potremo uscire presto da questa situazione».

AMELIA IN ‘ZONA ROSSA’: «CHE BRUTTO RISVEGLIO»

Le distanze tra Terni e Perugia

Per quanto riguarda la differenza dell’incidenza fra le due province «resta molto significativa e grossomodo siamo nell’ordine di un rapporto 1 a 4» ha spiegato il direttore Dario. L’incidenza per 100 mila abitanti in tutta l’Umbria è 268,45, in provincia di Perugia 332,76 (ma ha iniziato una timida discesa), mentre in quella di Terni è 82,34. «Sulle fasce di età – ha detto ancora il dottor Dario -, c’è una crescita dei positivi in età scolare (range 3-18) in provincia di Perugia, mentre la situazione su Terni è sostanzialmente uniforme: non ci sono, qui, sostanziali differenze di età fra i contagiati».

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