Mascherine (quasi) sempre e comunque: «Multe fino a mille euro»

Il premier Giuseppe Conte ha ufficializzato i contenuti del nuovo Dpcm: «Unico contesto dove lo Stato non entra sono le abitazioni private. Lì però serve la massima attenzione»

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«La risalita dei contagi ci obbliga a prorogare lo stato di emergenza almeno fino al prossimo 31 gennaio e, allo stesso tempo, ci obbliga ad attuare nuove misure per contenere il virus». Il premier Giuseppe Conte ha parlato nella prima serata di mercoledì, in conferenza stampa, ribadendo i contenuti – in parte già trapelati – del nuovo Dpcm che la presidenza del Consiglio si appresta a licenziare.

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«D’ora in poi ciascuna regione italiana – ha detto Conte – potrà adottare misure più restrittive, ma avrà limitazioni su eventuali misure di ‘allentamento’ che potranno essere applicate solo d’intesa con il ministero della salute. Abbiamo introdotto una misura più rigorosa: la mascherina d’ora in poi si dovrà sempre portare con sé e indossare ogni volta che si esce di casa. Salvo i casi in cui ci si trovi in una condizioni di isolamento continuativo, ad esempio se uno vive isolato in campagna o in montagna, il dispositivo va sempre indossato. Non conta più quanta gente ci sia per strada insieme a noi: nessuna distinzione fra luoghi aperti al pubblico, all’aperto, privati o aperti al pubblico. E le sanzioni arriveranno fino a mille euro. L’unica eccezione – ha detto il presidente del Consiglio – riguarda le abitazioni private, perché è giusto che lì, salvo situazioni particolari, lo Stato non entri. Ma la raccomandazione, anche qui, è chiara: in famiglia si deve stara attenti, bisogna proteggersi e proteggere gli altri. Perché i contesti familiari e amicali sono una delle occasioni attuali di maggiore trasmissione del Covid. Così, se siamo con familiari che non convivono con noi, dobbiamo distanziarci e indossare le mascherine. Finora l’epidemia è stata gestita con rigore e coesione: se mettiamo da parte questo senso di responsabilità, rischiamo di andare in crisi. Per il resto, restano validi tutti i protocolli applicati in ogni ambito e sottoscritti dalle parti sociali, con la condivisione del Governo».

La nota del Governo

Dopo il punto stampa del premier il Governo ha pubblicato un comunicato di sintesi: «Si introduce l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, e si ampliano le circostanze che prevedono l’obbligo di indossarli. Dalla data di entrata in vigore del decreto-legge (il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale), i dispositivi di protezione individuale dovranno essere indossati non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come già in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto. Si fa eccezione a tali obblighi, sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Sono inoltre fatti salvi i protocolli e linee-guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza. Al contempo, sono fatte salve le linee guida per il consumo di cibi e bevande. Da tali obblighi restano esclusi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non sarà obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva. Il decreto interviene anche sulla facoltà delle regioni di introdurre misure derogatorie rispetto a quelle previste a livello nazionale, nelle more dell’adozione dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri. Si prevede che le regioni, nei limiti delle proprie competenze regionali e di quanto previsto dal decreto-legge n. 33 del 2020, possano introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive, ovvero, nei soli casi e nel rispetto dei criteri previsti dai dpcm, anche ampliative, introducendo in tale ultimo caso la previsione della necessaria ‘intesa’ con il ministro della Salute. Sempre ai fini del contenimento del contagio, previa valutazione dell’impatto ai sensi delle norme europee sulla privacy, si prevede l’interoperabilità dell’applicazione ‘Immuni’ con le piattaforme che operano, con le medesime finalità, nel territorio dell’Unione europea e si estende il periodo di utilizzo dell’applicazione ‘Immuni’. Il testo differisce, inoltre, al 31 ottobre 2020 i termini per l’invio delle domande relativi ai trattamenti di cassa integrazione ordinaria collegati all’emergenza Covid-19. È infine prorogata al 31 dicembre 2020 l’operatività di specifiche disposizioni connesse all’emergenza Covid, in scadenza al 15 ottobre 2020».

 

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