di Maria Elisabetta Mascio
Responsabile scuola segreteria comunale Pd Terni
La soddisfazione è grande, non posso nasconderlo. L’indiscutibile successo di Stefania Proietti e del Patto Avanti hanno restituito l’Umbria al centrosinistra e la speranza per una ripartenza in tutto il Paese. La carica di empatia e vitalità che Stefania ha comunicato nel suo lungo cammino nella regione, l’ha fatta conoscere in città. L’attenzione manifestata con la presenza assidua, ha dato la misura di quanto l’Umbria del sud, e la città di Terni, siano centrali nel progetto che porterà avanti nei prossimi cinque anni.
Alcuni articoli, nei mesi scorsi, hanno identificato nel voto di Terni la chiave della vittoria dell’una o dell’altra coalizione: per la dimensione della città sull’intera regione e per la presenza di Alternativa Popolare superiore in percentuale rispetto ad ogni altro comune della regione (e del Paese intero). Le aspettative non erano particolarmente favorevoli ad una performance brillante del Partito Democratico.
Le vicende del 2018 e del 2019, la scelta dei cittadini di affidarsi ad una classe politica ‘nuova’ di centrodestra con le elezioni di un sindaco della Lega, l’exploit della Lega alle elezioni regionali del 2019 con il 40% dei voti in città e il 37% in Regione, le difficili elezioni politiche del 2022 hanno visto costantemente sul banco degli imputati il Partito Democratico.
Un partito in difficoltà, abbandonato in tutta la regione dalla classe dirigente responsabile in modo più o meno consapevole della situazione, tenuto in piedi in città dalla passione strenua di militanti di lunga data, non legittimati da un percorso congressuale, ostacolato anche dalla pandemia sopraggiunta, ma sostenuti dalla volontà di costituire un presidio democratico in una città e in una regione che avevano scelto, entrambe, di mandare al governo il centrodestra.
Il congresso della primavera del 2021 ha restituito un nuovo organigramma delle responsabilità a livello regionale, provinciale e comunale. La vita del partito ha ripreso gradualmente il via, così come la ricostruzione dei rapporti con i corpi sociali, associativi e produttivi.
I risultati delle elezioni politiche del 2022 hanno sostanzialmente confermato la percentuale di consenso (20%) delle elezioni regionali. Il voto degli iscritti alle primarie del 2023 è andato a Gianni Cuperlo e il voto popolare ha contribuito significativamente all’elezione di Elly Schlein a segretaria, consegnando alla segreteria comunale una chiara indicazione per il cambiamento.
Immediatamente a seguire, l’elezione dell’amministrazione comunale; ancora troppo forti gli strascichi della consiliatura 2014-2018 e della sua brusca conclusione, di fatto troppo presto per trovare un accordo su un candidato comune con tutte le forze politiche che oggi sono nel Patto Avanti. Purtroppo non si è mai arrivati a discutere su un programma da condividere, nonostante, oggettivamente, a leggere quelli dei due candidati sindaco espressi da tali forze politiche, siano più numerosi i punti di contatto rispetto alle differenze.
La conclusione è nota a tutti: il candidato sostenuto dal Partito Democratico non è arrivato al ballottaggio, le tensioni interne e le scelte operate dalla destracentro, ridimensionata rispetto ai precedenti appuntamenti elettorali, hanno determinato l’elezione di Stefano Bandecchi.
Le elezioni europee di giugno 2024 hanno visto un risultato del Partito democratico in linea con il dato nazionale, ma 2 punti e mezzo sotto il dato regionale. Questo ha segnato un avanzamento di circa 4 punti rispetto alle politiche del 2022, in presenza dei risultati del M5S (10,25%, + 1,38%) e di Alternativa Popolare (9,48%, +7,64%) significativamente superiori alla media regionale. Da segnalare che AP in un anno (maggio 2023-giugno 2024) ha dissipato 19 punti percentuali e 10 mila voti in valore assoluto.
Le elezioni regionali del 17-18 novembre hanno portato il Partito Democratico al 30,8%, cioè 7 punti percentuali in più rispetto a giugno scorso, con un incremento di circa 2 mila voti in valore assoluto, in presenza di una percentuale di votanti analoga. Troppo poco? Ci sono comuni in Umbria che hanno raggiunto percentuali maggiori? La tendenza che sembra delinearsi è però di crescita, superiore al dato regionale pari a 30,23% e di quasi 2 punti al dato di Perugia città (29,03%). Così come, a Terni, la percentuale complessiva ottenuta dai partiti del centrosinistra (49,79%) supera quella ottenuta dalla coalizione di centrodestra, compresa Alternativa Popolare (47,17%).
Troppo alta la percentuale degli astenuti. Sicuramente non è un dato soddisfacente, troppo evidente anche rispetto al resto della regione la disaffezione nell’esercizio del diritto-dovere di voto. Questa è una città in cui nel giro di pochi anni, a volte di pochi mesi, si è registrata una considerevole mobilità di una porzione di elettori da un partito all’altro. Il risultato è disillusione nella politica dei partiti e astensione dal voto. Solo azioni di governo e di opposizione coerenti ed efficaci potranno, nel tempo, riconquistare la fiducia almeno di una parte di chi oggi non ha ritenuto di esprimere il voto.
Il risultato della coalizione e delle liste che hanno portato alla vittoria la Proietti sono sicuramente da ascrivere alla compattezza dimostrata durante la campagna elettorale, fondata su una base programmatica condivisa da mesi, il Patto Avanti, nonostante i tentativi denigratori perpetrati dalla compagine avversa e dalla stampa a supporto, e alla carica umana di Stefania Proietti dimostrata nel corso del suo cammino infaticabile attraverso l’Umbria.
Ha comunicato in modo chiaro quanto la cura e l’attenzione per i bisogni delle persone, a partire da chi è più in difficoltà, e la volontà di costruire prospettive di vita migliori per i giovani, siano al centro del suo impegno nel governo della Regione. Tutto ciò si è concretizzato anche nel risultato personale di circa 2 mila voti con indicazione solo della candidata presidente, superiore di circa 700 voti rispetto a quelli esclusivi per la Tesei.
La crescita del Partito Democratico di Terni è da ascriversi a molteplici cause. Innanzitutto l’opposizione coerente e strenua tenuta in consiglio comunale dai consiglieri eletti, unitamente ad un presidio continuo delle problematiche della città; la compattezza e collaborazione delle segreterie comunale e provinciale sin dalla vicenda del SII; la presenza assidua nelle strade del centro e nei quartieri per la raccolta delle firme per i referendum proseguita nel corso della torrida estate in collaborazione con gli altri promotori, occasione importantissima per riprendere il discorso con le persone e con i militanti anche degli altri partiti; la festa dell’Unità comunale e provinciale, per la seconda estate militante, svolta, come tradizione vuole, tra la fine di agosto e i primi di settembre per dieci giorni durante i quali militanti e cittadini hanno partecipato a numerosi, quotidiani, sempre affollati incontri tematici con la presenza della maggior parte dei membri della segreteria nazionale, a partire da Elly Schlein.
I candidati individuati dalle segreterie comunale e provinciale per le elezioni regionali hanno ottenuto un grande successo di consensi personali, portando tutti e tutte, eletti e non, un contributo significativo al Partito Democratico e alla candidata presidente. Circoli, membri della segreteria, militanti, candidati hanno rinforzato il rapporto con i cittadini, incontrando associazioni professionali e del terzo settore, corpi sociali e produttivi, tornando in piazza e nei luoghi del lavoro con Stefania Proietti e con esponenti del partito e della coalizione. Eletta presidente Stefania Proietti, eletti Maria Grazia Proietti e Francesco Filipponi i candidati cittadini, eletto Francesco De Rebotti candidato della Provincia di Terni.
Cosa fare per il futuro? L’indicazione più chiara è venuta dal palco di piazza Solferino la sera del 5 novembre. L’evento ‘Plurale femminile’ ha visto la presenza e l’intervento di Piccolotti, Ferdinandi, Todde, Proietti e Schlein. Cinque donne sul palco, con profonde differenze tra loro per estrazione sociale e storie personali, formazione, modalità di comunicazione, esperienze di vita e lavoro ma la forza dirompente della loro comunicazione ha presentato un evidente tratto comune: agire la politica avendo come fulcro la centralità delle persone, la cura dei loro bisogni, il miglioramento delle condizioni di vita, come strumento verso il benessere e la felicità. E questo lo hanno argomentato tutte e cinque, ponendolo come obiettivo del fare politica.
Non possiamo che ripartire da qui: salute, lavoro, scuola, ambiente, declinati in modo equo, solidaristico, inclusivo e sostenibile, devono essere gli oggetti di analisi, confronto e ricerca con le persone, non chiusi a casa propria o, peggio, nelle stanze di un presunto potere. Essere vicini alle persone: vuol dire capire e farsi capire, vuol dire uscire dallo sfondo teorico da cui derivano i bisogni per individuare le priorità e indicare soluzioni, ascoltando e comunicando in modo accessibile nel linguaggio, con attenzione alla molteplicità di portatori di interesse, rendendoci riconoscibili con proposte concrete e chiare che rispondano ai bisogni di cura e di attenzione.
Questa penso che sia la sfida che hanno i circoli e gli organismi del partito: essere capaci di leggere composizione, struttura, bisogni, emergenze, volontà di sviluppo del territorio su cui insistono, essere propositivi con iniziative che possano dare spinte e prospettive ai cittadini, offrire elementi di discussione prima di tutto aprendo lo spazio nel partito a chi si vuole iscrivere o anche no, ma vuole e accetta di discutere, allargando la base.
Dobbiamo fare lo sforzo di raccogliere le nostre proposte legando i vari ambiti tra loro con uno sguardo sempre rivolto alle persone, con un approccio intersezionale: ciascuno di noi appartiene a molti mondi diversi e quindi si chiede come e con cosa migliorare il lavoro, la vita quotidiana, l’accesso all’istruzione. Non possiamo trattare a capitoli, a sezioni, la vita delle persone in una città o nel Paese, ma in modo reticolare, uscendo, soprattutto a livello comunale, dallo spiccio contingente e traguardando l’orizzonte più ampio delle politiche per la città, di sviluppo, di sostenibilità ambientale ed energetica, di qualità della vita, di formazione e di salute, attraverso atti di indirizzo che anticipino le scelte della Giunta e del Consiglio, che siano base di confronto con le forze politiche del Patto Avanti.
Ai nostri candidati eletti: buon lavoro, in bocca al lupo, ricordatevi che rappresentate non solo Terni ma anche la provincia, ricordate che i centri sotto i 15 mila abitanti hanno votato in modo diverso rispetto alle città, che esprimono bisogni disattesi che devono trovare spazio e voce nelle politiche regionali. Bisogna fare in modo che tra i consiglieri e i cittadini sia visibile una corrispondenza biunivoca leggibile nelle proposte. Mantenete un rapporto stretto non solo con la base ma anche con gli organismi statutari del partito, non andate da soli per la vostra strada.