Maxi evasione fiscale: tre arresti in Umbria

La Finanza di Assisi scopre un’associazione a delinquere incentrata a Bastia Umbra e gestita da quattro soggetti di origine campana

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Tre persone arrestate ed una quarta sottoposta all’obbligo di dimora, oltre all’accertamento di oltre 4 milioni di euro sottratti all’erario. Questo il bilancio dell’operazione ‘Careca’, realizzata dalla procura di Perugia e dai finanzieri della Tenenza di Assisi, nei confronti di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla truffa e alla bancarotta fraudolenta.

Il gruppo criminale A rispondere dell’accusa sono i componenti di un gruppo criminale, con base a Bastia Umbra (Perugia) e ramificazioni in Campania e nel centro Italia, specializzato nelle frodi all’Iva intracomunitaria e capace di realizzare, in pochi anni, un giro di affari quantificato in oltre 4 milioni di euro.

Il sistema Secondo le modalità tipiche delle cosiddette ‘frodi carosello’, le merci – prodotti alimentari nel caso in questione – venivano acquistate presso operatori comunitari, in esenzione di Iva, da società appositamente costituite (comunemente definite ‘cartiere’) che poi le rivendevano sul mercato nazionale omettendo il versamento dell’imposta, detratta dall’acquirente finale. In questo modo i componenti dell’organizzazione criminosa potevano cedere i prodotti alimentari ad operatori all’ingrosso del settore a prezzi inferiori a quelli di mercato, con evidenti effetti distorsivi del mercato a discapito della libera concorrenza.

Le indagini delle Fiamme Gialle di Assisi sono partite dalla denuncia presentata da un operatore comunitario, presso il quale una società perugina aveva acquistato un ingente quantitativo di derrate alimentari senza mai pagarle. Gli accertamenti hanno fatto emergere uno scenario ben più complesso e articolato della semplice ‘truffa’: la società in parola, con sede a Bastia Umbra, era in realtà inserita in un contesto criminoso articolato che comprendeva altre aziende, tutte riconducibili ai quattro soggetti di origine campana – due dei quali residenti in provincia di Perugia – tratti in arresto su disposizione del Gip.

Fallimenti ‘pilotati’ Secondo un copione collaudato, l’organizzazione aveva poi provveduto a svuotare le società coinvolte nella frode di ogni bene ed attività, occultando anche le scritture contabili per portarle dolosamente al fallimento. «La lotta alle frodi fiscali che rientra tra i fenomeni più complessi ed insidiosi di illegalità economica – spiegano dal comando provinciale della Guardia di Finanza – costituisce un obiettivo primario delle Fiamme Gialle, a tutela del libero funzionamento del mercato, delle imprese rispettose delle regole e dei consumatori».

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