Mercurio nel Paglia, la Regione sapeva

Lo scorso 13 maggio riunione con i sindaci del territorio, Asl e Arpa. «Il mercurio deriva dalle attività estrattive del secolo scorso sull’Amiata. Dal governo ci sono 18 milioni di euro per la bonifica»

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L.P.

Il mercurio è già diventato metil mercurio e, a mano a mano che si scende verso Orte, la concentrazione è via via decrescente.

Interrogazione Servono provvedimenti urgenti e immediati per salvaguardare la salute pubblica e un deciso stop all’uso irriguo delle acque del Paglia e del Tevere, oltre che quelle del Nera ammorbate da numerosi metalli pesanti a partire dagli scarichi Thyssen. E’ questo il succo di un’interrogazione a risposta immediata illustrata martedì a palazzo Cesaroni e presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

Le ricerche Ci sono studi universitari, italiani e americani, a dimostrarlo con dati evidenti pubblicati già cinque anni fa e che certificano lo stato di contaminazione delle acque. In particolare, scrivono i consiglieri, i fiumi Paglia e Tevere presentano un «forte inquinamento da mercurio, derivante dalle miniere del monte Amiata, entrato pure nella catena alimentare come metilmercurio attraverso i pesci e già biodisponibile, con concentrazioni che, nel Paglia, eccedono nel 96% dei casi le soglie di pericolo per la salute umana fissate negli Stati Uniti». Acque talmente inquinate, sostengono i due consiglieri carte alle mano, da mettere a rischio la geochimica del mar Mediterraneo.

Acque inquinate Di queste cose qualcuno era a conoscenza ma gli attingimenti sono proseguiti in maniera regolare e con quelle acque si è continuato ad irrigare i campi e i prodotti raccolti risultano fortemente contaminati. «Fino ad oggi – dicono dal M5S – la regione non ha reso noto alcun urgente intendimento, né pare aver assunto iniziative in merito, convocato tavoli interistituzionali, pubblicato alcunché o attuato misure a tutela di ambiente e salute pubblica». Come mai, dunque,i cittadini non sono stati informati?

Riunione Che il tema fosse ben noto alla Giunta lo ha confermato, rispondendo all’interrogazione, anche l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini ricordando come la Regione, già il 13 maggio scorso, avesse riunito tutti i comuni coinvolti, Asl e Arpa per mettere insieme le azioni da compiere e porsi degli obiettivi concreti. «La presenza di mercurio è confermata dall’Arpa – ha riferito la Cecchini – e deriva dalle attività astrattive del secolo scorso del Monte Amiata. Il Governo ha messo a disposizione 18 milioni di euro per completare la bonifica: la regione Toscana ha iniziato negli anni scorsi i lavori di bonifica e il comune di Abbadia San Salvatore sta procedendo alla stipula di un accordo di programma con l’Unione dei Comuni per superare i vincoli di bilancio così da poter usare una cifra così consistente già nel 2016. Il monitoraggio ha riguardato il Paglia e il Tevere e dagli studi di Arpa e Asl non si hanno certezze della contaminazione del pesce. A scopo cautelativo, comunque, è stata sospesa la pesca in tutti i tratti individuati attraverso il monitoraggio che non riguarda solo la matrice acquosa ma anche in complessivo la vita animale e vegetale. Analoga situazione con il nichel proveniente da Thyssen. C’è un iter previsto per legge che gli uffici stanno seguendo».

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