Mercurio nel Paglia: «Vogliamo chiarezza»

Terni, l’allarme era già emerso dopo l’alluvione del 2012: l’inquinamento delle acque potrebbe non dipendere solo dai monti dell’Amiata

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L.P.

Non solo Orvieto. Anche i sindaci di Allerona e Castel Viscardo nei giorni scorsi hanno emesso altrettante ordinanze per vietare la pesca per consumo alimentare sui tratti interessati, nei rispettivi territori, dal passaggio del fiume Paglia.

Ordinanze Alla base dei provvedimenti, la presenza di mercurio nei sedimenti del fiume illustrati da Arpa e Usl Umbria 2 in una riunione dello scorso 13 maggio per cui è emersa la necessità di procedere ad ulteriori controlli sui prodotti di pesca lungo il tratto umbro e la necessità «di una attività di monitoraggio per ulteriori controlli analitici (metalli pesanti e sostanze organoalogenate) su prodotti pesca presenti nel fiume Paglia».

L’alluvione del 2012 Ma anche la questione dell’inquinamento causato dal mercurio non è nuova a Orvieto e dintorni. Già durante l’alluvione del 2012 era emersa la presenza di metallo che era stata messa in collegamento con le miniere del monte Amiata da cui si estrae il cinabro e da dove si origina il fiume Paglia. Ma allora la società Acea che gestisce la discarica Le Crete e anche l’Arpa avevano escluso qualsiasi collegamento tra il mercurio presente nelle acque e i reflui del percolato della discarica.

Preoccupazioni Ora, invece, sembrerebbero emergere nuovi e inquietanti particolari. «I valori che ci sono nei pressi del Paglia e in prossimità della discarica sono al livello di guardia massimo e a volte superano quei livelli di guardia. In alcuni punti è 10 volte superiore alla soglia consentita.  Su quei dati serve chiarezza» afferma Valentina Bianchini del comitato #SaveOrvieto. Alcuni studi e analisi indipendenti condotte sulla presenza di mercurio sul monte Amiata, ipotizzano che a 35km di distanza dalla miniera di Abbadia San Salvatore, nel tratto di fiume Orvietano, il particolato di mercurio primitivo che sta in acqua potrebbe modificarsi in mercurio solubile e che, a sua volta, potrebbe ritrasformarsi e ricombinarsi con altri elementi esistenti nel fondo del fiume e nelle acque ed entrare, così, nella catena alimentare.

Interrogazione La paura è che chi doveva vigilare non lo ha fatto e che queste concentrazioni nelle acque del fiume, così come nell’aria, possano essere più pericolose di quanto si creda per la salute dell’uomo. «Ora è importante bloccare tutti gli interventi e i progetto potenzialmente dannosi in prossimità del fiume Paglia – dicono da SaveOrvieto – vista la già compromessa situazione del nostro territorio». E intanto per cercare di far luce sulla situazione, al consiglio regionale di martedì l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini dovrà rispondere dell’interrogazione che sarà presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. «Il M5S ha denunciato pubblicamente una evidente contaminazione da mercurio anche in forma biodisponibile nella fauna ittica, tanto da costringere -pochi giorni fa- il sindaco di Orvieto a interdire la pesca volta al consumo alimentare – dice Andrea Liberati . tale denuncia è stata possibile grazie all’emersione di documenti di rango accademico internazionale di cui né la Marini, né Arpa Umbria hanno mai parlato, sebbene fossero disponibili da anni».

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