Messa di Natale fra le macerie: Boccardo c’è

Nonostante le polemiche di questi giorni, il vescovo non si sottrae. Sarà una celebrazione riservata a 90 partecipanti. Angelini: «Passerella dispendiosa e inutile»

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La messa di Natale a Norcia, la mattina del 25 dicembre (ore 11), sarà celebrata all’interno di ciò che resta della concattedrale di Santa Maria Argentea pesantemente lesionata dal sisma. A confermare l’appuntamento è il vescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, non raccogliendo la proposta di chi, anche a Norcia, gli suggeriva di non farlo.

Solo 90 posti

L’ingresso alla celebrazione, la mattina del 25 dicembre, sarà libero fino al completamento dei 90 posti a sedere previsti dal piano di sicurezza, ma sarà possibile seguire la santa messa dal maxischermo posizionato in Piazza San Benedetto. Al termine della Celebrazione, coloro che lo desiderano, potranno accedere all’interno della Concattedrale.

Le polemiche

Nei giorni scorsi, Giampietro Angelini, capogruppo consiliare di ‘Noi per Norcia’, aveva inviato una lettera al vescovo Renato Boccardo per invitarlo a non assecondare l’idea di celebrare la messa a Santa Maria Argentea. «In molti a Norcia – scrive Angelini – si stanno chiedendo, e noi siamo tra questi, a che serve spendere migliaia di euro per allestire l’ennesimo spettacolo macabro tra le macerie di una chiesa che, come tutte le altre chiese del territorio, porta in sé la vergogna di una ricostruzione che non parte e la vergogna di regole scritte che non servono a niente se non a mettere al riparo la peggiore burocrazia del nostro sistema paese», aveva scritto il consigliere, ricordando come proprio Boccardo fosse stato uno dei più aspri critici delle lentezze nella ricostruzione.

E ancora: «Ai cittadini di Norcia la messa di Natale, sia quella di mezzanotte, sia quelle del giorno va benissimo anche se celebrata nel prefabbricato della parrocchia, senza telecamere, senza scene lacrimose per compiacere i terremotati e, magari, utilizzando i soldi risparmiati, per consentire alla Protezione civile, di fare qualcosa di utile laddove ce n’è bisogno».

Boccardo: «Non perdere la speranza»

«Nascere significa affrontare fin da piccoli la realtà della vita – ha detto monsignor Boccardo – ci dice quale è il futuro che ci attende e vale a dire una strada in salita che potremo affrontare a cuor leggero solo se si sa quale è la meta che vogliamo raggiungere. Ma nascere tra le macerie ci aiuta anche a pensare a cosa è realmente essenziale o importante. Per i terremotati essenziale è non perdere la speranza e vedere delle realizzazioni concrete, come tornare nelle proprie case e riappropriarsi del proprio lavoro, ma anche dei luoghi della vita comune».

Alemanno: «Grande emozione»

«Sarà un momento di grande emozione per la nostra gente poter rientrare a Santa Maria ferita dal sisma 2016 come lo è stato per me qualche giorno fa», ha detto il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. «Ritornare a calpestare quel pavimento e trovarsi di fonte intatto l’affresco della Vergine con Bambino tra San Benedetto e Santa Scolastica e scoprire che è intatto, è stato veramente un tuffo al cuore e trasmette un messaggio di speranza e fiducia. San Benedetto tiene in mano la sua città e noi, suoi concittadini, dobbiamo riuscire a consegnare alle nuove generazioni una città più bella e più sicura di prima».

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