«Mio padre sta male ma non lo operano». «Disagi del periodo»

Terni – Parla il figlio: «Mancano anestesisti e l’intervento è stato ancora rinviato». La direzione sanitaria: «Priorità alle emergenze. Già programmato per la prossima seduta»

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di S.F.

Un’operazione urgente da fare per evitare rischi, l’emergenza Covid-19 che blocca – o quantomeno rallenta le attività – e la mancanza di personale. Sono i principali elementi che un cittadino di Terni segnala in merito ad una storia venutasi a creare all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni: «Un calvario per mio padre, non riusciamo ad uscirne», la denuncia.

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Il problema: tampone e poco altro 

«Mio padre è cardiopatico, ha 82 anni e ha bisogno urgente – racconta l’uomo –  di fare un’operazione alle valvola mitralica perché i farmaci diuretici che prende non sono più efficaci». La conseguenza è che «gli resta acqua nei polmoni e negli ultimi tempi è stato portato più volte in ospedale perché va in ‘apnea’». Ed ecco il guaio: «Al ‘Santa Maria’ gli fanno il tampone, lo portano dentro e dopo cinque giorni di ricovero lo fanno uscire senza aver fatto l’intervento. È successo già due volte».

La questione

Per ora non c’è modo di risolvere: «L’operazione non si fa perché purtroppo mancano gli anestesisti, questo è ciò che mi è stato detto. Non si può farlo aspettare 3-4 giorni senza esito: la prima volta potevo comprenderlo, per la seconda ci voleva una migliore organizzazione». Chiaro che la colpa non può essere indirizzata a chi, da mesi, è impegnato in prima linea contro il Covid: «I medici stanno facendo del loro meglio in questa fase, ne sono conscio. Loro stessi hanno difficoltà, è comprensibile: non riescono a curare tutte le persone che ne avrebbero bisogno. Tuttavia in questo modo mio padre rischia la vita, sta vivendo un calvario. Non è possibile che non si operi perché mancano gli anestesisti».

L’ospedale: «Attesa dovuta alla situazione di emergenza»

Abbiamo chiesto all’azienda ospedaliera di Terni una replica a quanto riportato e dalla direzione sanitaria del ‘Santa Maria’ si apprende che «il paziente era in lista operatoria per un intervento di interventistica cardiologica previsto nella seduta operatoria programmata nella giornata di venerdì 30 ottobre. Tuttavia, a causa della crescente emergenza dovuta alla seconda ondata di pandemia da Covid-19 – spiega la direzione sanitaria -, anche nell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’, come negli altri ospedali italiani ed esteri, per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse umane, infermieri e anestesisti, impegnate in prima linea nell’assistenza a pazienti Covid positivi particolarmente critici, è stata necessariamente data priorità ai pazienti con patologie che richiedono interventi in emergenza/urgenza, riducendo l’attività programmata differibile, rivolta anche a pazienti residenti fuori regione. Il paziente è stato dimesso martedì 3 novembre in buon compenso emodinamico. La struttura complessa di cardiologia, in attesa di una pronta riprogrammazione e riassegnazione da parte della direzione sanitaria delle sedute operatorie per l’attività programmata di tutte le specialità che effettuano interventi chirurgici, ha già pianificato l’intervento, procrastinato lo scorso venerdì, per la prima seduta operatoria disponibile».

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