Modena City Ramblers in trionfo a Perugia

La storica band emoziona e coinvolge il pubblico all’Afterlife

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C’era una storia. A volte sembra quasi che l’abbiamo dimenticata, ma quando i Modena City Ramblers tornano a solcare i palchi la si ricorda ancora. La storia è quella di una band emiliana che in oltre vent’anni di attività live in tutta Italia e non solo, ha contribuito a scrivere importanti pagine di musica contemporanea.

IL CONCERTO NELLE FOTO DI MARCO ZUCCACCIA

Modena City Ramblers @Afterlife club, Perugia © Marco Zuccaccia photo IMG_0450

Foto Marco Zuccaccia

Il concerto Quello dei Modena City Ramblers, la band che si è esibita sabato all’Afterlife club di Perugia è per autodefinizione un ‘combat folk’ che attinge alle sonorità tipiche irlandesi, scozzesi e celtiche delle quali culture i musicisti riprendono durante le esibizioni anche il kilt, il tipico gonnellino. I testi fanno riferimento in molti casi a canti della Resistenza e rimandano non solo al ricordo della lotta partigiana, ma anche a episodi più vicini ai giorni nostri come nella celebre ‘Cento passi’ dedicata alla lotta alla mafia e alla memoria di Peppino Impastato.

L’album ‘Tracce clandestine’, il cui tour promozionale ‘Sentieri clandestini’ sta portando la band a suonare nei principali club della penisola è una raccolta all’interno della quale sono presenti alcune delle famose cover che i Mcr hanno suonato negli anni durante i propri concerti. Un tour iniziato il 13 marzo da Pordenone con la dedica a Luis Sepulveda presente personalmente sul palco con la band durante quella serata.

Foto Marco Zuccaccia

Perugia Il concerto all’Afterlife ha preso il via con ‘Clandestino’ di Manu Chao, uno dei pezzi più celebri contenuti nel nuovo disco. Come ha affermato durante il live perugino l’attuale vocalist della band, Davide Morandi, «molte di queste canzoni sono un vero e proprio omaggio a quegli artisti che ci hanno influenzato musicalmente e ci hanno insegnato a cadere al di fuori, ma senza farsi troppo male». Nella grande famiglia dei Modena City Ramblers i ‘sette fratelli come le note’ di cui la band oggi è composta sanno ancora far ballare, ma anche ricordare con trasporto momenti dolorosi che non rappresentano la fine di un ideale, quanto la sua immortalità.

Foto Marco Zuccaccia

Foto Marco Zuccaccia

I ‘pezzi’ Da ‘The ghost of Tom Joad’ di Springsteen a ‘Ebano’ uno dei successi dei tempi in cui Cisco era la voce dei Modena City Ramblers, passando per ‘Rock The Casbah’ dei Clash e ‘Chan Chan’ dei Buena Vista Social Club, il concerto si è dimostrato una commistione di generi musicali differenti che ha chiamato a raccolta non solo i fan storici della band, ma anche molti giovanissimi. Il tutto per giungere, negli encore, al ricordo di celebri canzoni partigiane, su tutte ‘Bella ciao’ cantata con gli 88 Folli di Luca Bartoli (gruppo che ha aperto la serata), senza dimenticare ‘Fischia il vento’, ‘Mia dolce rivoluzionaria’ e l’immancabile ‘Cento passi’, fino a concludere il concerto con ‘Ninna Nanna’.

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