Montecastrilli, il bar anticipa la chiusura: «Adesso vediamo»

Quanto deciso sabato è un ‘messaggio’ che il titolare del bar Arenetta ha voluto mandare ai clienti: «Non prendo sanzioni per colpa di chi è irresponsabile. Speriamo capiscano»

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Una decisione netta al tempo stesso dolorosa, è quella presa sabato 24 maggio dal titolare del bar Arenetta di Montecastrilli (Terni) che, attraverso un cartello, ha chiarito a tutti la ‘linea’: oggi si chiude alle 16 – questo grossomodo il tono – perché non ho voglia di prendere sanzioni per colpa di chi è indisciplinato. E addio aperitivo, almeno per la serata di sabato.

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Il perché

Un segnale, quello inviato dal titolare, che via social molti hanno sembrato cogliere per quello che era. Tranne alcune polemiche eccezioni. È lui stesso a spiegare il senso di quell’azione: «Da lunedì (domenica il bar è chiuso, ndR) riprovo a tenere aperto il locale anche nell’orario dell’aperitivo e voglio vedere come va. Se poi i solisi sconsiderati dovessero perseverare nelle proprie condotte negligenti, chiamerò le forze dell’ordine. Perchè voglio tutare la mia attività e chi si comporta bene».

La scelta

«Meglio prendere pochi soldi giorno per giorno – prosegue il titolare dell’Arenetta – che non avere più nulla per la propria sussistenza, dato che tasse utenze e affitti continuano ad arrivare. Ogni giorno facciamo sacrifici anche per i continui procedimenti di sanificazione previsti. Ore e ore di lavoro in più, che diventa ulterioriormente pesante se non si hanno dipendenti che ti aiutino».

«Per alcuni tutto questo è un gioco»

L’esercente è consapevole che questo sia un periodo di tensione per tutti, per chi è dovuto restare a casa per tre mesi ma anche per chi ha visto mettere al rischio dal Covid – un rischio tuttora esistente – il proprio lavoro, spesso frutto di anni di sacrifici: «È difficile avere anche tutta la pazienza a disposizione come nei periodi prima del virus. A chi, magari comprensibilmente, osserva che con la ‘movida’ si è trovato un nuovo nemico per nascondere le inefficienze organizzative del sistema-Italia, dico che fra città e paese le cose cambiano e il paragone non si pone. Dico solo che c’è chi è responsabile delle proprie azioni e chi no: quest’ultimi fanno in modo che tutto questo sia un gioco senza avere rispetto per loro stessi e per chi li circonda».

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