Morto con un ago da insulina nei polmoni: sette medici indagati
La procura della Repubblica di Perugia – pm Franco Bettini – ha chiesto il rinvio a giudizio per i sette medici (tre dei quali specializzandi) dell’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, per la morte di Vincenzo Bosco, il 39enne di Nocera Umbra sottoposto ad un intervento chirurgico al setto nasale e al quale non era stata riscontrata la presenza di un ago da insulina nei polmoni. La tragedia risale al 26 aprile del 2022. L’autorità giudiziaria contesta ai sette professionisti – quattro anestesisti e tre otorinolaringoiatri – i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. In sostanza, secondo gli inquirenti avrebbero compiuto tutta una serie di omissioni – a partire dalla mancata esecuzione della radiografia – che hanno poi contribuito a causare la morte del Bosco, sopraggiunta con l’anestesia e la conseguente grave insufficienza respiratoria. L’esame radiografico avrebbe consentito di invididuare la presenza dell’ago, così come delle patologie – Covid e polmonite – da cui era affetto al momento dell’intervento chirurgico. La decisione, invece, era stata quella di procedere con l’anestesia e l’intervento, con conseguenze fatali. A decidere sulle richieste di rinvio a giudizio dei sette medici indagati sarà il gip di Perugia Piercarlo Frabotta il prossimo 9 novembre. In quella sede si capirà se ci saranno richieste di giudizio con riti alternativi.