Covid, movida Perugia: si cambia ancora

Passo indietro di Romizi sugli orari per le attività: chiusura da mezzanotte dopo le polemiche per il precedente provvedimento

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Passo indietro del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in merito alla chiusura degli esercizi commerciali e artigianali nel centro storico ed a Fontivegge dopo il caos della settimana scorsa. In giornata è stata firmata una nuova ordinanza con revoca della precedente: sarà in vigore fino al 7 giugno e, nei weekend, prevede la chiusura dalle ore 24.00 fino alle ore 06.00 del giorno successivo.

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A destra Andrea Romizi

Il dispositivo e i divieti

Nel provvedimento viene ordinato «ai titolari delle attività artigianali, delle attività commerciali in sede fissa e su aree pubbliche, delle attività di vendita a mezzo distributori automatici nonché dei pubblici esercizi, operanti nella zona del dentro Storico e di Fontivegge la chiusura dalle ore 24 fino alle ore 06 del giorno successivo; ai titolari dei pubblici esercizi di ristorazione, per i quali non vige il limite orario – la ristorazione – sopra indicato, di osservare rigorosamente l’obbligo di servizio al tavolo assicurando il dovuto distanziamento tra utenti; alle attività (punto primo) il divieto di vendere per asporto dalle 24 alle ore 06 di bevande alcoliche e superalcoliche nonché il divieto di vendere bevande in contenitori di vetro e metallici, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, dalle ore 20 fino alle ore 6 del giorno successivo; ai frequentatori delle aree in questione, il divieto di consumo di bevande alcoliche e superalcoliche, dalle ore 24 alle 6 del giorno successivo; ai fruitori delle vie e delle aree del centro storico e fontivegge l’obbligo dell’utilizzo di sistemi di protezione previsti dall’articolo 3 comma 2- 3 -4 del Dpcm del 17 maggio, dalle ore 17 alle ore 06 del giorno successivo, fermo restando il divieto di assembramento».

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L’esigenza

Il Comune sottolinea che l’ordinanza è stata modificata per l’esigenza di «contemperare al meglio le legittime esigenze dei titolari degli esercizi commerciali, nonché la voglia di socialità dei giovani dopo la conclusione del lockdown con l’imprescindibile necessità di garantire il costante rispetto delle norme sul distanziamento sociale evitando il formarsi di assembramenti, al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché la salute della collettività». Emersa inoltre la necessità «di rafforzare i controlli al fine di individuare tempestivamente quegli esercenti che non rispettano le corrette modalità di erogazione dei servizi di somministrazione, che dovranno essere immediatamente sanzionati».

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