Muore giovane, donati gli organi: primo espianto ad Orvieto

Prelevati cuore, fegato e reni grazie al lavoro del team multidisciplinare. Il direttore della Usl2: «Grande gesto dei familiari»

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Primo espianto di organi – cuore, fegato e reni – eseguito su un giovane paziente, nella giornata di domenica 25 luglio, all’ospedale ‘Santa Maria della Stella’ di Orvieto. Si tratta del secondo in pochi giorni, dopo quello di Foligno, effettuato nelle strutture ospedaliere della Usl Umbria 2: «Ciò – osserva il direttore generale dell’azienda sanitaria, Massimo De Fino – conferma l’impegno profuso dalla nostra azienda e dai nostri professionisti a sviluppare questa pratica che permette di aiutare e salvare tante vite umane. La donazione degli organi è un elemento di civiltà che dovrebbe sensibilizzare tutti i cittadini ad esprimere il consenso». De Fino esprime anche «profondo cordoglio per la scomparsa di una giovane vita e vicinanza ai familiari» ai quali rivolge «un sentito ringraziamento per un atto coraggioso di grande generosità che consentirà di salvare altre vite umane».

Sensibilità e lavoro di squadra

«La notizia del prelievo multiorgano eseguito per la prima volta nel presidio di Orvieto – prosegue il manager sanitario – è importante per diversi aspetti. Il primo è che dalla perdita di una giovane vita molte altre se ne sono salvate. Il secondo perché i professionisti, intervenuti nella valutazione accurata prima e di chirurgia poi, si sono prodigati per molte ore con costanza e competenza». Il team valutativo composto dal direttore medico di presidio Margarete Tockner, dalla dottoressa Maria Quaranta e dal dottor Mauro Zampolini, coadiuvati da altri colleghi, infermieri e dal tecnico di neurofisiopatologia Marco Serafini, ha collaborato strettamente, per tutta la giornata di domenica, con i responsabili del Centro trapianti regionale per portare a termine il processo nel migliore dei modi. Fondamentali la disponibilità e la professionalità di tutto il personale ospedaliero di Orvieto, in particolare della terapia intensiva e della sala operatoria, che ha partecipato attivamente nel corso della notte, per la buona riuscita della complessa procedura.

Diventare donatori

I team chirurgici ospedalieri dedicati ai trapianti di Napoli, Bergamo e Perugia, subentrati successivamente, sono infine intervenuti nelle prime ore del mattino per il prelievo degli organi risultati idonei: cuore, fegato e reni. «Ci sono tanti modi per diventare donatore sia in vita che dopo la morte – spiega la Usl 2 in una nota -. Occorre dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti dopo la nostra morte, oppure diventare donatori in vita come per le cellule staminali emopoietiche, terapie fondamentali nei tumori del sangue».

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