«Iscritti al sindacato, discriminati al lavoro»

Narni, sciopero nelle ditte di trasporto Lanari e Spediumbra, dalla Filt Cgil parte la diffida per condotta antisindacale

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La diffida ufficiale da parte della Filt Cgil, per condotta antisindacale, è già partita. Ora anche i singoli lavoratori potrebbero avviare una battaglia legale, intanto da lunedì, per 48 ore, è sciopero alla Lanari e alla Spediumbra, due ditte di autotrasporto di Narni (della stessa proprietà) finite nel mirino del sindacato. Il motivo lo ha spiegato martedì mattina in una conferenza stampa Alessandro Rampiconi, segretario della Filt Cgil dell’Umbria insieme a tre degli autisti coinvolti, denunciando una «grave ingiustizia» dopo molti anni di lavoro nelle rispettive aziende.

Le denuncia

C’è chi lavora alla Lanari e alla Spediumbra da 18 anni, chi da 15, chi da 10. Ma è dal 2017, da quando cioè quando il sindacato è entrato in azienda ed è stato firmato un accordo per regolare il lavoro straordinario che – a loro dire – le cose sarebbero cambiate per 7 sulla ventina totale. «Da quel momento – hanno raccontato i tre – sono cominciate le trasferte meno remunerative (il ‘danno’ che calcolano è di circa 500 euro al mese, ndr), siamo stati messi in ferie molto più spesso degli altri, così come in cassa integrazione, e abbiamo cominciato a ricevere continue lettere di rischiamo, cosa mai successa prima. Per non parlare della totale mancanza di preavviso sulle destinazioni, che ci rende impossibile pianificare qualsiasi cosa, persino un appuntamento dal dentista». Per questo i lavoratori si sentono «discriminati».

Le mosse

Uno degli episodi che ha fatto traboccare il vaso è stato quanto accaduto ad un lavoratore che, entrato in sciopero mentre si trovava a Ferrara, lo scorso giugno, alla scadenza dell’orario di lavoro – questa la sua versione – non è stato riaccompagnato come di norma a Terni, ma è stato lasciato solo, fuori dal piazzale aziendale, costretto a raggiungere la stazione ferroviaria e rientrare a casa a spese proprie. «Questi lavoratori sono in sciopero per chiedere dignità – ha detto Rampiconi – e la nostra organizzazione intende sostenere la loro battaglia con ogni mezzo, anche legale. Abbiamo già presentato una diffida ufficiale all’azienda, peraltro iscritta a Confindustria, attraverso il nostro ufficio vertenze. Ora chiediamo di mettere fine a queste discriminazioni incomprensibili. Nella stragrande maggioranza delle aziende del settore, grazie a corrette relazioni sindacali e alla responsabilità dei lavoratori, si sta facendo faticosamente fronte alla crisi. Qui invece si sperperano risorse per frammentare ed indebolire il lavoro».

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