Nodino, il comitato per il sì chiede garanzie sulle due rampe

Il raddoppio della rampa potrebbe portare alla chiusura di uno degli svincoli: «In questo modo il traffico a Ponte San Giovanni aumenterebbe anziché diminuire»

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di P.C.

Nonostante siano favorevoli all’opera, anche gli attivisti pro Nodino del Comitato ‘Chi salverà Ponte San Giovanni’ temono che la realizzazione del bypass viario abbia un impatto negativo sul loro territorio. E chiedono alla politica, soprattutto ai consiglieri comunali, di tenere gli occhi bene aperti su questo fronte.

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Le paure per la chiusura dell’uscita

In particolare, la preoccupazione nasce dall’idea del raddoppio della rampa, fortemente voluto proprio dal Comune, che l’ha inserita come condizione nel suo ‘sì’ a Regione e Anas. Tale intervento di fatto toglierebbe al paese uno dei due ingressi, quello Ovest, rischiando così di far aumentare, anziché diminuire, il traffico interno al centro abitato di Ponte San Giovanni. Proprio il contrario di ciò che i comitati vogliono e che li ha portati ad appoggiare l’opera.

L’incontro con i consiglieri di Fi

Questo aspetto è emerso nel corso dell’incontro di giovedì sera, nel centro di Ponte San Giovanni, fra alcuni rappresentanti del comitato e i consiglieri di Forza Italia Giacomo Cagnoli e Michele Cesaro. Essendo esponenti del partito del sindaco Andrea Romizi, il loro intervento era particolarmente atteso perché – almeno implicitamente – poteva essere interpretato come la voce della maggioranza. E qualche risposta è arrivata. «Noi siamo pro Nodo, non voglio nemmeno chiamarlo ‘Nodino’, ma primo stralcio del Nodo – ha detto Michele Cesaro nel corso della riunione – per quanto mi riguarda potete iscrivermi fin da ora nel vostro comitato e ritenetemi a vostra disposizione per ogni chiarimento».

Le preoccupazioni sulla salute

Un momento dell’incontro

«Giusto il rispetto per l’ambiente – dice uno degli attivisti – purché sia subordinato alla tutela della salute: non si è mai visto che per non abbattere gli alberi e per non intaccare il territorio si fanno morire le persone». La preoccupazione emerge dai dati sull’inquinamento delle centraline Arpa che, nonostante in media siano entro la norma, fanno segnare dei picchi di emissioni in corrispondenza degli orari critici e degli ingorghi più eclatanti. Nel circolo è stata mostrata anche una cartellina con una relazione di un medico di base che associava tali picchi all’insorgenza di patologie tumorali, con incidenze quantomeno sospette. «Non contesto la correttezza dei dati – ha risposto Giacomo Cagnoli, che oltre ad essere consigliere è anche medico – ma sarebbe il caso di fare uno studio epidemiologico approfondito se si vuole far pesare questo aspetto sui tavoli istituzionali».

Il video dell’incontro con alcuni degli interventi

La posizione del PD

A fine riunione, uno dei portavoce del comitato, Fausto Cocciari, si è detto molto soddisfatto dell’incontro, se non altro per il contributo anche professionale dei due consiglieri. E ha annunciato che il giro di ‘consultazioni’ sul tema proseguirà con i rappresentanti del Pd in consiglio comunale. Pd che nel frattempo, venerdì mattina, ha tenuto una conferenza stampa, indetta dal segretario cittadino Sauro Cristofani, il quale ha puntualizzato quanto era già emerso nelle scorse settimane: il centrosinistra è favorevole al Nodo, non al Nodino, che non risolverebbe i problemi, se non parzialmente. Al massimo, se primo stralcio deve esserci, deve arrivare fino all’ospedale: «Solo così si potrà intercettare in modo consistente sia il flusso di traffico da nord a sud che verso la direttrice delle gallerie verso Bettolle». Unito a ciò, Cristofani chiede un impulso forte allo sviluppo dei collegamenti su rotaia, a favore dei pendolari, prevedendo anche delle stazioni di interscambio auto/treno.

Il vento mutato in Comune

Nei giorni precedenti il comitato aveva Al di là dei distinguo sui dettagli, la sensazione è che – dopo la spinta della Regione e di Anas – anche il consiglio comunale di Perugia, che in un primo momento tentennava nel dare risposte univoche, si stia coagulando attorno ad un sostanziale adesione al progetto del bypass viario di Collestrada, purché – e lo ripetono tutti – sia solo il primo stralcio del progetto generale, il Nodo, che porti fino all’ospedale Santa Maria della Misericordia e quindi a Corciano.

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