«Non deve servire chiamare la polizia per far venire la guardia medica a casa»

La protesta di una donna ternana: «Io senza patente, mio marito con una gamba amputata e mia figlia 14enne di nuovo con la febbre»

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«Poi ci lamentiamo che i pronto soccorso sono intasati. Ma la medicina territoriale, di prossimità, per funzionare non può richiedere una telefonata alla polizia o un sollecito del 118». L’osservazione è di una donna ternana che giovedì sera ha contattato la guardia medica della Usl2 (‘continuità assistenziale’) per chiedere di poter visitare, a domicilio, la figlia 14enne. «Io non ho la patente – dice la donna – e il mio compagno ha una gamba amputata. Giovedì sera, erano le 21, ero impossibilitata a raggiungere l’ambulatorio, l’ho fatto presente ma mi è stato risposto che la precedenza, come visite domiciliari, è per gli ultra80enni». Un passo indietro: la visita per la ragazza era stata chiesta perchè, sottoposta a terapia antibiotica per ‘debellare’ lo streptococco, è stata di nuovo colpita dalla febbre e da fastidi/sanguinamento al coccige, forse conseguenza di un ascesso. «Dopo il ‘no’ della guardia medica, abbiamo chiamato la polizia che ci ha passato il 118 e gli operatori dell’emergenza, compresa la situazione, ci hanno di nuovo messi in contatto con il servizio di continuità della Usl2. Alla fine due dottoresse sono arrivate a casa, hanno stilato la possibile diagnosi, comunque hanno accertato la situazione di mia figlia. Ma non si può ricorrere a una telefonata alla polizia per avere accesso ai servizi, altrimenti è chiaro perché al pronto soccorso la situazione è esplosiva».

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