«Non lasciateci soli in un mare di disagi»: la lettera del rider di Terni per il 1° maggio

Un settore complesso, che a volte si caratterizza per le ‘guerre fra poveri’. Dove guardare al futuro con fiducia non è semplice

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di un lettore di umbriaOn

In questo 1° maggio post pandemia, vorrei parlare di un lavoro discriminatorio, il mio e quello di tutti i rider delle varie piattaforme Deliveroo, Glovo, Uber Eat. Sono i tre colossi che operano nelle nostre città umbre come Terni, Perugia, Foligno, Assisi, Città di Castello.

Questo lavoro ‘esploso’ nella pandemia da Covid-19, ancora non è stato classificato sotto nessun gruppo di lavoro presso la Camera di commercio. Il 70% dei rider ternani lavora con la partita Iva a regime forfettario ed ora la situazione sta degenerando, con assunzioni di nuovi rider e la diminuzione degli ordini e dei guadagni. Questo fatto ha portato anche a litigi, insulti e ripicche tra colleghi con discussioni anche molto accese, doppi account (una persona lavora con due nomi, quindi doppi ordini), gruppi di rider che fanno ‘combriccola’ con alcuni ristoranti della città, screditando altri rider e facendosi avvisare quando c’è un ordine da assegnare al rider presso quel ristorante. Tutto ciò in modo che il rider si posizioni lì vicino e l’algoritmo (dicesi casuale) gli assegni l’ordine.

Non posso che ringraziare il Comune di Terni che, con delibera di giunta comunale, ha concesso a tutti i rider il permesso Ztl gratuito fino al 30 giugno 2022 per effettuare le consegne. Con la fine della validità del permesso, però, che sarà di noi e delle consegne ai cittadini ternani che vivono in Ztl, ma soprattutto dei ristoranti affiliati alle varie piattaforme che si vedranno arrivare i rider con minuti di ritardo per ritirare gli ordini? Ma soprattutto che servizio possiamo dare ai clienti a cui il cibo rischia di arrivare freddo?

Chiediamo pertanto di non essere dimenticati, visto che siamo stati anche noi un ramo fondamentale del lavoro in pandemia e visto che abbiamo dato continuità ad un servizio con tutte le precauzioni del cas. Spero che i sindacati locali ci ascoltino e possano dare risposte alle nostre domande, a partire da un contratto da autotrasportatore con i vari accorgimenti del Ccnl e tutti benefici che può portare il contratto. Ultimo ma non ultimo, chiediamo al Comune e ai vari uffici di pensare a noi sulla situazione dei permessi.

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