Odontoiatria pubblica, il sistema non decolla

L’ospedale di Terni non ha il servizio. Convenzioni con i privati al palo. L’analisi del comitato controllo e valutazione della Regione Umbria

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Nessun servizio odontoiatrico nell’azienda ospedaliera di Terni. La realtà, con cui anche alcuni utenti del pronto soccorso – in situazioni in cui non sapevano a chi altro rivolgersi – si sono trovati costretti a fare i conti, è stata analizzata dal comitato per il controllo e la valutazione presso la sede del consiglio regionale dell’Umbria. La riunione dell’organismo, presieduto dal consigliere regionale Thomas De Luca (M5s), si è tenuta martedì.

I presupposti

«Le legge ’7/2008’ – hanno spiegato i funzionari del consiglio regionale incaricati del monitoraggio – si prefiggeva di contenere i costi delle prestazioni per gli utenti, realizzando un effettivo regime di libera scelta tra un servizio pubblico (integrato da strutture
private accreditate con le Usl) e ambulatori privati. Il regolamento attuativo della legge ha previsto che le prestazioni potevano essere erogate a tutti, con diversi livelli di priorità per coloro che: rientravano nei livelli essenziali di assistenza (Lea); avevano un Isee inferiore a 8 mila euro, un Isee fino a 10 mila euro aventi diritto all’esenzione totale, un Isee inferiore a 10 mila euro esenti per malattie croniche o invalidanti. Alle donne in gravidanza, per alcuni tipi di prestazione».

La situazione

«Per lo svolgimento del servizio di assistenza odontoiatrica – si legge nella nota – la Giunta ha erogato alle Usl 300 mila euro di contributi per attrezzare gabinetti odontoiatrici idonei. Entro il primo semestre di ogni anno la giunta regionale dovrebbe presentare una relazione sull’attuazione della legge: ne sono state presentate tre, relative agli anni 2012-2017. Il mancato accreditamento di strutture private ha ridotto gli argomenti su cui la giunta è tenuta a relazionare. Nel 2018 risultavano attivati 6 distretti e 15 servizi nell’azienda Usl 1, 6 distretti e 35 servizi nella azienda Usl2, 2 servizi nell’azienda ospedaliera di Perugia e nessun servizio nell’azienda ospedaliera di Terni. I tempi medi di attesa per le prestazioni, nel 2018, variavano dall’arco della giornata per le urgenze nella Usl 2 ai 350 giorni per le ablazioni follow up (220 giorni per quelle pediatriche) all’ospedale di Perugia, dove i tempi di attesa sono aumentati tra il 2017 e il 2018. Nel 2018 sono state erogate 35.341 prestazioni nella Usl 1, 6.882 nell’ospedale di Perugia, 38.646 nella Usl 2. Per aggiornare il testo della normativa e valutare complessivamente i risultati, la giunta regionale ha deciso l’istituzione di una commissione di esperti, coordinata dal dirigente del ‘Servizio programmazione socio sanitaria». Dopo l’illustrazione del report i componenti del comitato hanno deciso di approfondire i motivi della mancata stipulate delle convenzioni con i privati e della disomogeneità della distribuzione dei servizi sul territorio regionale.

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