‘Oltre’: i detenuti azzerano la distanza tra ‘dentro’ e ‘fuori’

Terni – Il cortometraggio frutto dall’attività didattica di un gruppo di docenti dell’Ipsia nella Casa circondariale, partecipa al Fondi film festival

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‘Oltre’, il cortometraggio frutto dall’attività didattica di un gruppo di docenti dell’Ipsia ‘Sandro Pertini’ di Terni impegnati nel carcere ternano, partecipa in questi giorni al Fondi film festival. Attraverso il progetto di dialogo educativo, gli studenti ‘ristretti’ hanno avuto occasione di esprimersi per iscritto e di far ascoltare all’esterno, in una modalità inedita, la propria voce. Dai racconti di quei mesi bui è scaturita un’opera tra documentario e poesia in cui – in un moltiplicarsi di punti di vista – detenuti, cappellano, volontari, docenti e agenti della polizia Penitenziaria leggono le testimonianze degli studenti.

«Si azzera la distanza tra ‘dentro’ e ‘fuori’»

La scuola in carcere, spiega Claudia Cianca, coordinatrice della scuola e referente del progetto, «si configura come uno dei mezzi più importanti per porre in essere l’indirizzo costituzionale di un’esecuzione penale volta a cambiare, migliorandole, le condizioni di chi ha commesso un reato.Non si risolve in una mera riqualificazione tecnica e culturale, ma abbraccia tutta la sfera della persona, attraverso la creazione di un dialogo educativo con i docenti e i compagni di classe. Dialogo improntato ad una nuova consapevolezza di sé e degli altri. Tale sfida, gravemente minata nel tempo della pandemia da Covid, che ha interrotto la scuola in presenza in un contesto difficile per antonomasia, si è trasformata però in un’occasione. Almeno in qualche caso. Nel carcere di Terni la distanza è divenuta leva per suscitare condivisione e mettersi all’ascolto di voci altrimenti marginali. Il virus che ha congelato tutte le attività intramurarie ha acceso la comunità penitenziaria, fatta di una pluralità di punti di vista intrecciati tra loro. Essi hanno collaborato a tessere un’unica partitura, per rispondere all’emergenza dell’isolamento coltivando il senso di appartenenza. E di umanità». Girare ‘Oltre’, per Michela Carobelli che ha avuto il coordinamento artistico, «è stata un’esperienza unica, non facile, ma resa possibile grazie alla sinergia tra la scuola e la collaborazione della direzione e dell’area educativa della Casa circondariale di Terni. Docenti ed esponenti della comunità penitenziaria, come una volontaria, il cappellano del carcere, alcuni agenti della polizia Penitenziaria, e alcuni detenuti studenti in fase di dismissione dal carcere per conclusione della pena detentiva, hanno contribuito a rendere il cortometraggio una testimonianza preziosa, a metà tra scrittura letteraria e documentario. Grazie a loro, per 19 minuti, si azzera totalmente la distanza tra ‘dentro’ e ‘fuori’».

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