OpenFarms, il progetto di inclusione tira le somme a Montefranco

Grazie all’esperienza di confronto, condivisione e inclusione, 10 ragazzi con disturbo dello spettro autistico sono stati inseriti in un’attività agricola reale

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Un’esperienza fatta di confronto, condivisione e inclusione. Il progetto OpenFarms è arrivato al giro di boa: martedì a Montefranco, si è svolto l’incontro ‘Alla metà del percorso’ che ha voluto raccontare attività ed iniziative nate nell’ambito di un progetto di innovazione sociale incentrato sulle possibilità offerte dall’agricoltura sociale per una fattiva inclusione socio-economica e culturale dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Alla giornata hanno partecipato il vicepresidente regionale di Legambiente Gianni di Mattia e la presidente della cooperativa sociale agricola Terre Umbre, Loredana Scriccia che hanno coordinato gli interventi e presentato il progetto, l’assessore regionale Paola Agabiti, i sindaci di Montefranco, Arrone e Sant’Anatolia di Narco, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Terni Cristiano Ceccotti, il dottor Rossetti Luigi responsabile direzione regionale sviluppo economico, la dottoressa Antonia Tamantini, responsabile dipartimento salute mentale Usl Umbria 2, dottoressa Mara Rovello del servizio di neuropsichiatria infantile Usl Umbria 2 oltre a rappresentanti della cooperazione, dell’associazionismo e di aziende agricole e di trasformazione locali.

La cooperazione sociale

Il progetto OpenFarmS, nato grazie alla cooperativa sociale agricola Terre Umbre, capofila del progetto, ad Angsa Umbria e Legambiente Umbria e finanziato dalla Regione Umbria, è stato in grado di offrire opportunità inedite grazie alle quali dieci ragazzi con disturbo dello spettro autistico sono stati inseriti in un’attività agricola reale, così da sentirsi protagonisti di un ciclo produttivo e dando senso alle attività svolte quotidianamente. All’attività di formazione è subito seguito l’inserimento dei ragazzi in vere realtà produttiva, quella di Terre Umbre e della Semente, sfruttando anche le possibilità offerte dall’arteterapia e dalla mediazione tecnologica, anche con l’obiettivo di promuovere best practice da replicare anche in altri contesti e situazioni. «Oggi abbiamo la possibilità di apprezzare lo sviluppo di un progetto di grande importanza per tutta la Valnerina – ha detto l’assessore Agabiti – che riesce a sintetizzare valori importanti. Siamo di fronte a un’evoluzione dei sistemi di welfare: i soggetti sensibili, fragili, anche con disturbo dello spettro autistico, hanno il diritto di essere sostenuti in processi di piena inclusione sociale e lavorativa. Non dobbiamo pensare solo all’assistenza passiva ma queste persone vanno gratificate nel lavoro che svolgono e devono essere coinvolte, messe al centro di un processo produttivo concreto». Orgogliosa il sindaco di Montefranco Rachele Taccalozzi «di quello che sta diventando la Valnerina. Con i sindaci del territorio condividiamo una visione precisa della nostra terra: una terra green, bella, inclusiva e dobbiamo tutti credere in quello che sta succedendo». Per l’assessore al Comune di Terni Cristiano Ceccotti «l’esperienza che ci è stata raccontata oggi ci fa capire l’importanza dell’inclusione attiva. Credo che più che parlare di metà percorso si debba dire che è stato fatto un grande percorso, che per noi è ormai un punto di riferimento, insieme anche di un’altra esperienza molto importante, quella delle Pecore Gialle. Sono esempi che rappresentano per noi una road map che dobbiamo e vogliamo seguire». Infine Loredana Scriccia, presidente di CoopSociale agricola Terre Umbre ha evidenziato come «la cooperazione sociale, il territorio, l’ambiente e le persone siano gli ingredienti del progetto OpenFarms, che ha l’ambizione di coniugare l’inclusione lavorativa con lo sviluppo di attività di impresa sociale in campo agricolo».

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