Il Movimento 5 Stelle va all’attacco del Comune di Orvieto e della Curia vescovile: «Esiste ancora lo Stato pontificio e Orvieto ne fa parte?»
Il regolamento Il Comune di Orvieto, denuncia il senatore, «ha approvato, in data 13 aprile 2015, un ‘Regolamento per l’uso e il decoro di Piazza Duomo’, nel quale si legge che la concessione di piazza del Duomo è riservata alle sole manifestazioni approvate dalla Diocesi di Orvieto-Todi, e comunque, in generale, impone la previa acquisizione del parere della Curia Vescovile, per qual si voglia attività. Da una prima analisi, non sembra apparire alcun precedente simile in Umbria».
La verifica I grillini hanno verificato i regolamenti comunali: «A Spoleto, Foligno, Todi, Assisi, Perugia e Gubbio, nessuno di essi richiede tale parere. Inoltre sembra non sussitere alcuna norma che possa legittimare il regolamento in questione. Gli unici riferimenti agli enti religiosi contenuti nella normativa nazionale (e locale) in materia sono quelli diretti a renderli esenti dalle tasse di occupazione di suolo pubblico».
L’interrogazione Stefano Lucidi anuncia che ha intenzione di «presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere se tale regolamento possa essere considerato applicabile e verificare se sia consistente con il dettato Costituzionale agli articoli 3 (principio uguaglianza), 7 (rapporti Stato e Chiesa) e 122 e sucessivi (disciplina enti locali), considerando anche infine che, fra l’altro, che le competenza relative sono, per legge, riservate ai Comuni ed alle Provincie e non certo alle Curie Vescovili».