Ospedale Orvieto, nuova Tac in arrivo

Martedì la consegna al ‘Santa Maria della Stella’. Sarà interdetta a pedoni e mezzi l’area dell’ingresso principale dalle 10.30 alle 20

Condividi questo articolo su

Novità in arrivo per l’ospedale di Orvieto. Martedì sarà consegnata la nuova Tac al ‘Santa Maria della Stella’ e per questo motivo ci sarà l’interdizione in un’area dalle 10.30 alle 20 circa.

La Usl spiega

«Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini utenti e dei professionisti, vista la movimentazione di materiale di grandi dimensioni, dalle ore 10.30 alle 20 circa l’ingresso principale dell’ospedale di Orvieto e tutta l’area ad esso antistante verrà interdetta sia ai pedoni che ai mezzi di trasporto pubblici e privati», specifica l’azienda sanitaria locale. «L’area interdetta ed i percorsi alternativi saranno adeguatamente segnalati. A supporto delle operazioni, al fine di evitare disagi agli utenti, saranno presenti i volontari della Protezione Civile ed i vigili urbani del Comune di Orvieto».

La nuova Tac

La nuova Tc rappresenta un’importante acquisizione – sottolinea la Usl 2 – tecnologica per il ‘Santa Maria della Stella’ e consentirà di migliorare e potenziare le prestazioni diagnostiche del nosocomio in quanto si andrà ad aggiungere al macchinario attualmente in funzione che verrà utilizzato per esami di pronto Soccorso, ad esempio per lo studio dell’encefalo o di una struttura ossea al fine di valutare la presenza di eventuali fratture: «La nuova Tc a 64 strati, in dotazione alla struttura complessa di radiologia diretta dal dottor Ugo Ciammella, è di ultima generazione e permetterà diagnosi più accurate oltre ad individuare patologie di piccole dimensioni a livello di tutti i distretti esaminati (cranio-torace-addome) e studi più approfonditi dei vasi sanguigni (embolia polmonare-studio del circolo intracranico in caso di sospetto ictus). Essendo capace di esaminare nello stesso tempo 64 strati di tessuto, anziché 16 come quella attuale, è più veloce e quindi impiega minor tempo a studiare le varie strutture così da essere meglio accettata anche dai pazienti pediatrici o claustrofobici».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli