Palestre Terni: «Sì a gare federali»

Il Comune invia una nuova missiva di rettifica dopo quella di martedì: «Saranno possibili attività sportive regolate dal Coni e dalle federazioni». Senza spettatori

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Quella comunicazione inviata nel pomeriggio di martedì ha scatenato un discreto putiferio. Dei problemi – adeguamenti da fare, altrimenti il guaio può essere rinviato ma non risolto – delle palestre comunali a Terni è noto, sia di gestione comunale che provinciale. Fatto sta che la missiva partita da palazzo Spada ha allarmato ancora di più le associazioni sportive e allora ecco che il Comune è pronto a intervenire di nuovo per, quantomeno, mettere una pezza sul breve periodo: l’obiettivo è far disputare anche gare di campionato nelle strutture e non solo gli allenamenti.

LA NOTA A FIRMA MARROCOLO: «NIENTE GARE FEDERALI»

Elena Proietti al palaDiVittorio

La rettifica: «Si gioca», ma senza pubblico

E dunque ecco – la firma è sempre del geometra Fausto Marrocolo – la nuova disposizione inviata alle associazioni sportive: «In rettifica alla nota dell’8 ottobre si comunica che saranno possibili manifestazioni e/o attività sportive regolate dal Coni e dalle Federazioni sportive nazionali riconosciute dal Coni. Per ottenere l’autorizzazione ad effettuare le sopracitate gare di campionato o manifestazioni sportive è necessario contattare l’ufficio sport allo scopo di inoltrare la documentazione necessaria al rilascio dell’apposita autorizzazione». Senza pubblico.

TRA 24 ORE L’APERTURA DELLE BUSTE PER PALESTRE PROVINCIA

Il sindaco Latini e l’assessore al bilancio Masselli

Il futuro

Si sta inoltre sviluppando un discorso legato alla possibilità di procedere ad una gara al massimo ribasso – per tecnici ed ingegneri – per consentire di ottenere le certificazioni necessarie per mettere a norma gli impianti. In questo senso l’assessore allo sport Elena Proietti e il collega al bilancio Orlando Masselli stanno studiando la soluzione tecnica ed economica che dovrebbe definitivamente superare il problema-impianti. Riportando la normalità dopo ‘l’emergenza’.

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