Movimenti franosi Parrano, progetto da un milione

Verso i lavori del secondo stralcio dopo i guai del 2012: via libera in Conferenza di servizi per le opere legate al rischio di dissesto

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di S.F.

Parrano vista dalla rupe

Impermeabilizzazioni delle pavimentazioni del centro storico per limitare le infiltrazioni nel sottosuolo, rifacimento della rete fognaria/acquedottistica, completamento delle opere di stabilizzazione – alcuni lavori sono già stati effettuati – dei movimenti franosi, ‘pulizia’ dei versanti, regimazione della vegetazione di alto fusto e realizzazione di un nuovo sistema di approvvigionamento idrico a servizio dell’intera zona. Sono le principali azioni che, a stretto giro, coinvolgeranno il comune di Parrano: c’è la conclusione positiva della Conferenza di servizi regionale per il progetto definitivo che sfiora il milione di euro. Una volta ultimato l’esecutivo si procederà all’affidamento e all’avvio: l’obiettivo, nonostante la pandemia in corso, è iniziare in estate.

Uno dei versanti

I danni di otto anni fa

In sostanza si tratta di lavori – secondo stralcio – legati ai fenomeni alluvionali del 2012: i danni nell’area furono notevoli e dunque scattò l’iter per eliminare situazioni di pericolo per dissesto idrogeologico. Fari puntati in particolar su Parrano dove, nell’autunno di otto anni fa, si aprì un fronte franoso di decine di metri sul versante sud-est a causa del maltempo: nel 2017 l’accordo con la Regione per avviare un’azione coordinata utile ad effettuare le opere per circa un milione e mezzo di euro. Ora il quadro si sta chiudendo: la società di ingegneria Icaria – il rup è l’ingegnere Vladimiro Rotisciani – e il geologo Diego Settimi hanno lavorato alle varie fasi di progettazione e, per quella definitiva, è giunto il semaforo verde dalla Conferenza di servizi. Non pochi i soggetti in ballo per i nulla-osta e le prescrizioni: ci sono Soprintendenza, Regione, Sii, Agenzia forestale regionale, E-distribuzione, Enel, Telecom Italia, Italgas, segretariato regionale del Mibac e il Comune stesso.

La pavimentazione in centro

Cosa si farà

Il progetto del secondo stralcio è denominato ‘Rischio dissesto abitazioni centro storico di Parrano’, prevede una durata di 365 giorni – naturali e consecutivi – e un importo presunto di 922 mila euro. L’attenzione è posta sulla stabilizzazione dei movimenti franosi nei versanti sud e sud-est. Lunga la serie di interventi previsti per raggiungere l’obiettivo: «L’impermeabilizzazione della pavimentazione mediante la realizzazione di uno strato di calcestruzzo al di sotto della nuova pavimentazione stradale in sampietrini e lastroni, rendendo impermeabili le giunzioni tra di essi; realizzazione – si legge nella relazione tecnica – di un sistema fognario separato a servizio di via XX Settembre e via di Sopra e di un sistema misto a servizio di via Roma; realizzazione di un nuovo sistema di approvvigionamento idrico a servizio dell’intero centro abitato; ricollocazione dei servizi (rete elettrica, telefonica, pubblica illuminazione) e predisposizione di un cavidotto vuoto per la fibra ottica; applicazione di prati armati sulle aree interessate dai fenomeni erosivi (impianto antierosivo e di rinaturalizzazione con specie erbacee a radicazione profonda; realizzazione di viminate vive con talee sulla fascia sommitale a ridosso del percorso pedonale di monte; installazione di canalette in paletti di legno e geocomposito, disposte trasversalmente per la raccolta delle acque meteoriche lungo il versante e l’installazione materassi di tipo reno a protezione dei punti di recapito del sistema di drenaggio delle acque superficiali al Fosso San Giovanni».

La pendenza

La pavimentazione e le piante

Poteva la soprintendenza dare il via libera senza dare indicazioni? Assolutamente no. C’è una prescrizione di carattere architettonico-paesaggistico: «Le pavimentazioni del centro storico dovranno essere ricostituite seguendo il disegno originario; nel caso di particolari situazioni in cui non sia possibile riproporre il disegno esistente, dovrà essere concordata la nuova disposizione della pavimentazione, eventuali integrazioni dì materiali (cubetti di porfido, lastre di basalto, ecc) dovranno essere dello stesso tipo e con lavorazione consimile all’esistente». Anche l’Afor ha voluto specificare un paio di aspetti per le opere di ingegneria naturalistica per prevenzione e risanamento dei dissesti riguardanti la rupe di Parrano: «Ogni cautela dovrà essere attuata onde evitare danni alla vegetazione arborea esistente; l’abbattimento di eventuali piante singoli, in filare o a piccoli gruppi non ascrivibili a formazioni boscate, sottoposte a tutela. è subordinato al rilascio di autorizzazione». Prevista la partecipazione di quattro imprese.

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