Pd, De Rebotti ricorre contro la candidatura di Tommaso Bori

Sfida incandescente per la segreteria regionale del Partito Democratico. Il sindaco di Narni: «Se verrà accolto, farò anche io un passo indietro»

Condividi questo articolo su

Il passo è di quelli decisi. Divisivo pure? Può darsi, anche se l’intento – spiegato – è proprio quello di superare le spaccature. Ma il congresso è alle porte e si fa sempre più incandescente il clima in un partito che pare all’eterna ricerca di serenità, almeno in Umbria. In ogni caso l’azione è chiara e conferma che la sfida è vera e sentita. Uno dei candidati alla segreteria regionale del Pd umbro, Francesco De Rebotti, sindaco di Narni, ha presentato ricorso alla commissione regionale e nazionale di garanzia del partito, chiedendo l’esclusione del principale competitor, Tommaso Bori, dalla corsa.

Cosa si contesta

Ciò sulla base della presunta violazione dell’articolo 5, comma 2, del regolamento regionale del Pd relativo alle elezioni degli organismi, che riporta: «La carica di componente dell’assemblea regionale è incompatibile con quella di componente dell’assemblea nazionale. Qualora un componente dell’assemblea nazionale volesse candidarsi all’assemblea regionale, deve dimettersi entro
la data di presentazione delle liste». All’interno del ricorso, si afferma che «l’articolo 5 comma 2 intende evitare che un candidato all’assemblea regionale possa utilizzare il ruolo di componente dell’assemblea nazionale, durante la campagna elettorale congressuale, al fine di influenzare grazie ad un indebito utilizzo della ​metus potestatis. Influenza, che, invero, sembra essere stata già esercitata, e in molteplici modi, quali: pressioni su candidati che sono stati indotti a chiedere il ritiro della propria candidatura alla assemblea regionale, e reiterati richiami ad un presunto sostegno ad un candidato segretario da parte del segretario nazionale del Pd (argomento più volte pubblicato sui quotidiani locali e mai smentito dal candidato)».

«Se il ricorso sarà accolto, anche io farò un passo indietro»

Nella lettera con cui De Rebotti ha inoltrato il proprio ricorso, afferma, fra le altre cose, di essere «convinto che in Umbria non si possa affrontare un congresso regionale escludendo ed allontanando, ed in presenza di un mancato rispetto delle regole tutti ci si debba assumere una responsabilità in più. Così come sono convinto che il disastro politico sia in gran parte già avvenuto, indipendentemente dalla natura del pronunciamento degli organismi di garanzia, alimentando ed accentuando per giorni e settimane, mesi, la teoria del nemico. Chiunque dovesse risultare eletto segretario – dura l’analisi di De Rebotti – non conseguirà ad oggi una vittoria, perché sarà il Pd umbro a perdere, uscendone stupidamente ed irrimediabilmente lacerato. Per questo comunico che, qualora la CRG o la CNG dovessero pronunciarsi per l’esclusione della candidatura di Bori, e nell’esercizio di quella responsabilità aggiuntiva a cui tutti dovrebbero far riferimento, sono pronto, un minuto dopo, a fare un passo indietro anche io, ritirando la mia candidatura. Come ho fin dall’inizio evidenziato, anche al segretario nazionale Zingaretti, mi anima un solo sentimento, l’affetto che provo per la anche mia comunità politica».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli