Pensioni e lavoro: mobilitazione in vista

Umbria, iniziativa di Cgil, Cisl e Uil su vertenze, riforma degli ammortizzatori sociali e licenziamenti: «Serve coesione sociale». Barbagallo: «Perugina? Spallate, se ncessario»

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Rilanciare l’azione unitaria e indicare le priorità di intervento per il piano nazionale e quello umbro. Questo l’obiettivo dell’iniziativa a firma Cgil, Cisl e Uil in merito alla vertenza per le pensioni e il lavoro per i giovani, riforma degli ammortizzatori sociali e i numerosi licenziamenti annunciati: martedì mattina incontro in un hotel di Perugia alla presenza dei tre segretari generali per l’Umbria – Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra, Claudio Bendini – e del segretario generale della Uil nazionale, Carmelo Barbagallo. Per la giornata di sabato sono stati organizzati presidi a Perugia e Terni.

PARLA CARMELO BARBAGALLO: «LAVORO DA DIFENDERE. PERUGINA? BUSSARE ALLA PORTA E, SE NECESSARIO, DARE SPALLATE», VIDEO

«Trovare risorse. Serve coesione sociale» Ad aprire l’incontro è stato Sgalla: «Sul piano nazionale la vertenza aperta per cambiare la legge Fornero è la più importante battaglia unitaria che stiamo conducendo. Doveroso che il governo trovi le risorse necessarie a rendere più flessibile ed equo un sistema che oggi è invece percepito dalle lavoratrici e dai lavoratori come profondamente ingiusto. Al tempo stesso la nostra azione unitaria deve svilupparsi anche a livello locale per rimettere al centro dell’agenda politica-istituzionale i temi del lavoro. Da tempo – ha aggiunto Sgalla – unitariamente ci siamo posti la domanda di come inquadrare in un piano generale le tante criticità aperte, su come confederalmente si possa tirare un filo comune tra il riconoscimento di Terni-Narni area di crisi complessa, i problemi legati alla fascia appenninica, la politica dei licenziamenti delle multinazionali, la ricostruzione post terremoto e le politiche per le aree interne, e ancora come rilanciare la filiera turismo-ambiente-cultura. Sono tutti pezzi di uno stesso puzzle: quale modello di sviluppo vogliamo immaginare per l’Umbria. Questa è la risposta confederale che un sindacato come il nostro deve saper mettere in campo. Partendo da un elemento che ha caratterizzato la nostra storia e che è elemento economico essenziale per i cittadini della nostra regione – ha concluso Sgalla nella relazione unitaria – si chiama coesione sociale ed è l’opposto della frammentazione e dei campanili».

I presidi di sabato Barbagallo ha chiuso il dibattito: «Sabato in tutta Italia e anche in Umbria (Perugia e Terni) manifesteremo sotto le prefetture per rivendicare gli obiettivi della piattaforma unitaria e a sostegno delle trattative in corso con il Governo. Noi vogliamo completare la seconda fase del confronto sulla previdenza, perché bisogna tutelare sia i giovani, costruendo sin da ora pensioni decenti, sia le donne, su cui spesso gravano i lavori di cura, sia i pensionati, sia i lavoratori che svolgono lavori gravosi. La devono smettere di dire che non ci sono le risorse necessarie che, invece, possono essere recuperate da 111 miliardi di evasione, 60 miliardi di corruzione e 27 miliardi di pizzo e usura. È necessario, inoltre, separare la previdenza dall’assistenza e, ancora, congelare l’incremento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita: i lavori non sono tutti uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età. Fermiamo quel meccanismo – ha concluso il numero uno della Uil – divenuto ingiusto e inaccettabile dopo l’approvazione della legge Fornero, e istituiamo una Commissione che stabilisca i criteri sulla base di valutazioni scientifiche e sullo studio delle patologie».

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