Dopo cinque giorni di ricerche, condotte giorno e notte, la polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Perugia nei confronti di un pluripregiudicato perugino, da anni residente in un comune lacustre, già condannato per stalking.
Caccia all’uomo Gli investigatori della terza sezione (delitti contro la persona) squadra mobile, coordinati da Marco Chiacchiera, con un blitz notturno in una abitazione di Ponte Felcino, hanno concluso la caccia all’uomo per assicurare alla giustizia un pregiudicato ritenuto particolarmente incline alla violenza e, quindi, pericoloso. L’uomo, noto agli investigatori per una lunga lista di reati, dopo che nel passato era stato più volte indagato per gli stessi fatti, di recente aveva ricominciato ad operare una vera e propria persecuzione nei confronti dell’ex convivente e dei suoi conoscenti.
Ossessione Aveva iniziato a pedinarla, ad attenderla all’uscita del posto di lavoro, appostandosi per vederla alla fine del turno e seguendola in auto. Le ha sostanzialmente impedito di svolgere serenamente le proprie attività quotidiane e scatenando in lei un permanente stato di ansia, visti i precedenti suoi comportamenti violenti e la sua ossessiva persistenza nelle condotte delittuose.
Minacce a terzi Il 37enne ha anche iniziato a pedinare un suo amico, ritenuto da lui responsabile della fine del rapporto con la sua amata, attribuendogli anche la responsabilità dell’anno di carcere che ha già scontato. In più occasioni lo ha anche minacciato affrontandolo personalmente. Tali fatti sono stati tutti riscontrati e circostanziati dalle attività di indagine effettuate dalla sezione reati contro la persona della squadra mobile che hanno fornito ampiamente le prove dell’ipotesi delittuosa prevista dall’articolo 612 bis del codice penale, reato per il quale l’indagato era gia stato condannato.
Il pm Anche per tutelare le vittime, visto che l’indagato ha manifestato il concreto pericolo di commettere gravi delitti della stessa specie, ha, quindi, richiesto al gip la misura della custodia cautelare in carcere anziché misure meno afflittive. L’esecuzione della misura ha visto impegnati gli uomini della squadra mobile impegnati 24 ore su 24, sia con il monitoraggio dei luoghi da lui abitualmente frequentati, sia con perquisizioni e controlli nelle abitazioni dei suoi abituali frequentatori.
Per quattro giorni e quattro notti L’uomo è riuscito a fuggire alle ricerche grazie ad una rete di conoscenti e alla sua capacità di sottrarsi alla giustizia. Finalmente l’altra notte il blitz, in un’insospettabile abitazione di un incensurato di Ponte Felcino, è stato rintracciato. Le manette sono scattate ai polsi del ricercato per un immediato trasferimento a Capanne, dove è ben conosciuto.