Perugia, aggressione in stazione: «Non era la prima volta»

Il racconto di un lettore dopo l’episodio che ha visto il ferimento di un capotreno: caso analogo nella giornata di sabato

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di P.C.

Dopo il nostro articolo sulla aggressione al capotreno del Frecciarossa, lunedì mattina alla stazione di Perugia Fontivegge, da un lettore ci arriva segnalazione di un episodio simile verificatosi sabato pomeriggio.

Il racconto

I controlli dei biglietti

«Ero sul treno in partenza da Perugia, il capotreno controlla i biglietti di tutti davanti all’unica porta aperta. Dopo che siamo tutti saliti, quando mancavano pochi minuti alla partenza, arriva un uomo, sulla cinquantina, straniero ma di carnagione chiara. Ha una grande busta in mano e cerca di salire sul treno senza mostrare il biglietto. Lo ferma una donna (apparentemente anche lei lavora per le ferrovie anche se in borghese) e spiega che non può salire senza mostrare il biglietto al capotreno. Poi entrambi, lei e il capotreno, con fatica fanno scendere l’uomo che prova fare resistenza, lui si arrabbia ma dopo un po’ di discussione va via».

Il lancio di bottiglie

«Passano pochi istanti e vedo l’uomo avvicinarsi violentemente con delle bottiglie di vetro in mano, il capotreno sale e chiude la porta del treno. L’uomo urla e sbatte contro la porta chiusa. A quel punto, il capotreno chiama al cellulare il conducente del treno e gli dice di sbrigarsi a partire. Mentre il treno comincia a muoversi, l’uomo lancia le bottiglie di vetro, penso birra, contro la porta; poi raccoglie i cocci e li lancia ancora verso il convoglio in partenza, con le mani insanguinate. Ed è questa l’immagine che resta negli occhi dei viaggiatori mentre lasciamo la stazione di Perugia».

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