Perugia-Alessandria, curva esaurita e ultras senza posto

Strali contro comune e società. Contestata la ridottissima capienza del settore più frequentato, ma anche i prezzi non calmierati della gradinata

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Capienza dimezzata dal Covid e portata a un quarto dai problemi dello stadio (la scorsa settimana c’erano verifiche tecniche all’ingresso della Curva Nord): i tifosi già nelle ultime settimane avevano fatto trasparire il loro malessere (fu affisso uno striscione contro l’assessore Pastorelli) ma ora tornano a far divampare polemiche via social per la questione biglietti.

Curva nord esaurita a 48 ore dalla gara

Succede che, sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria del Grifo sul campo della Cremonese, a Perugia i tifosi si sono esaltati e sono corsi al botteghino per assistere alla partita contro l’Alessandria, fanalino di coda in campionato, sperando magari di assistere alla vittoria casalinga della squadra biancorossa cosa che – in B – non accade da un anno e mezzo. Il problema è che, alla luce di quanto detto, la capienza della curva Nord è ridotta pesantemente e i biglietti sono andati subito esauriti, lasciando a mani vuote molti ultras che proprio in quel settore volevano vedere la partita, per appartenenza o per abitudine.

«In gradinata non ci andiamo»

E allora succede che in tanti, di fronte alla prospettiva di assistere alla partita dalla gradinata, settore da cui magari si vede meglio ma che non è un settore rappresentativo per un tifoso dal sangue biancorosso, abbiano scelto di disertare lo stadio, in aperta polemica con la società e, soprattutto, col Comune di Perugia. Il motivo è simbolico ma anche economico: i biglietti in gradinata costano di più e in tanti, sui social, fanno notare come sarebbe stato un gesto opportuno abbassare i prezzi delle gradinate proprio per venire incontro ai tifosi abituati alla curva.

La sintesi in un post

A farsi portavoce di tale malcontento è stato Roberto ‘Berto’ Fettucciari, tifoso del Grifo e opinionista della trasmissione ‘Contropiede’, in onda su Umbria Tv. «La situazione stadio/biglietti è veramente qualcosa di vergognoso- scrive Berto – uno stadio da 28000 posti che avrebbe garantito 14000 posti al 50% ormai ridotto a uno stadietto di paese da 5000, con capienza della curva da 1300 posti. La cosa logica sarebbe stata mettere curva e gradinata allo stesso prezzo, per consentire a tutti di usufruire dei posti, a prezzi comunque per nulla economici».

I mini abbonamenti

In tanti chiedono l’attivazione di mini abbonamenti da 5 partite per i tifosi più appassionati che potrebbero quindi godere di prezzi più vantaggiosi: «Si eviterebbero problematiche varie e un esborso di oltre 700 euro per chi allo stadio va in due persone della stessa famiglia (non proprio economico , specie su una struttura pericolosa)».

Si spende per le telecamere e non per la manutenzione

«Le amministrazioni succedutesi, dalla giunta Locchi (quello che non diede lo stadio a Gaucci) in avanti, fino all’attuale, hanno fatto solo tante chiacchiere – conclude Berto – i sono tanti stadi più vecchi del nostro ma perfettamente agibili, bastava un po’ di manutenzione e fare la copertura a tempo debito invece che lasciarlo al totale abbandono, ma meglio le telecamere di sorveglianza che la sicurezza della struttura evidentemente. Della società non parlo perché nonostante ciò che è stato detto non si ha la versione della controparte. Detto ciò chi ci rimette è sempre il tifoso».

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