Perugia, ancora al freddo i bambini delle scuole di Prepo. Novità la prossima settimana

Dopo il blocco della centrale di teleriscaldamento, la questione dopo un mese non è stata ancora risolta

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di Veronica Quadraccia

Nel quartiere di Prepo, a Perugia, ci sono decine di famiglie al gelo e centinaia di bambini costretti ad andare in scuole fredde, le cui aule vengono riscaldate solo da stufette che però non riescono a far fronte al freddo di questi giorni. Disagi anche per il centro anziani Casa di Quartiere, della Fondazione Fontenuovo. La causa di ciò è il blocco della centrale di teleriscaldamento, che dopo l’ultima interruzione è stata definitivamente fermata (la nuova società proprietaria ne ha deciso la dismissione lo smantellamento). Così, ora i condomini e le scuole dovranno essere riallacciate ad altri sistemi di riscaldamento. 

La denuncia di ‘Perugia, Italia, Mondo’

«È dal 5 di novembre 2021 – denuncia una nota del gruppo Perugia, Italia, Mondo – che la vicenda della centrale di teleriscaldamento di Prepo è finita sui tavoli del comune e del prefetto di Perugia, Armando Gradone, ma ancora nulla è stato risolto. Da quella data, infatti, la centrale ha smesso di funzionare e di riscaldare una ventina di condomini e due scuole della città».

Nelle due scuole situazione isostenibile

«Nel frattempo con l’abbassamento delle temperature i disagi per le centinaia di persone coinvolte si sono acuiti e tutti cercano di attrezzarsi come possono. Alla ‘Montessori’ (ospitata in un condominio di sette piani) per il momento si tira avanti con delle stufette di fortuna ma insufficienti per poter riscaldare gli ambienti dove sono ospitati circa 40 tra alunne e alunni». Nei giorni scorsi i genitori degli alunni avevano inviato una lettera all’amministrazione comunale, chiedendo di far presto e sottolineando anche i costi che loro stessi stanno sostenendo per riscaldare le aule.

La situazione: il 15 dicembre arriva il bruciatore in alcuni condomini

Sono in corso i lavori di allacciamento del metano da parte di Rete2iGAS in alcuni condomini, che quindi presto torneranno ad essere riscaldati. Per altri, invece, bisognerà aspettare il 15 dicembre con l’arrivo del nuovo bruciatore. Fino ad allora c’è da continuare ad avere pazienza. In via Fonti Coperte sono i condomini a riempire manualmente il bombolone con gasolio comprato al vicino distributore di benzina: una situazione ai limiti dell’assurdo, con immaginabili costi e rischi. Questo nel breve periodo: ma tanti condomini hanno già deliberato interventi radicali, con acquisto di nuove centrali termiche, sfruttando il superbonus 110.

«Il Comune si faccia sentire…»

«Da parte dell’amministrazione comunale ancora nessun segnale per poter risolvere questa depecrabile situazione e i genitori dei bambini si trovano costretti o a non mandare i propri figli a scuola o dotarli di un abbigliamento di fortuna per poter sopportare le basse temperature – prosegue la nota – a tale proposito ci risulta che alcuni genitori esasperati dal disagio stiano avanzando l’ipotesi di una denuncia per interruzione di pubblico servizio». Per conto dell’amministrazione, la vicenda è seguita dall’assessore Luca Merli, che ha diffuso una nota esplicativa sulla situazione dei vari condomini.

 

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