Perugia, Caserta spera di recuperare Elia

Alla vigilia della sfida contro il Carpi di Pochesci il tecnico vola basso e spera di recuperare qualche elemento

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Contro il Carpi di Sandro Pochesci, quello che – da allenatore della Ternana – definì il Perugia ‘gli innominabili’ (e i tifosi non l’hanno dimenticato; ndr) – Fabio Caserta arriva con un profilo bassissimo, nonostante le 5 vittorie nelle ultime sei e il primo posto, che da queste parti mancava da un po’ di mesi, e nonostante notizie confortanti dall’area infermeria, con il possibile rientro di qualcuno degli assenti. Si potrebbe rivedere Burrai, forse anche Elia che – lo dice il tecnico in conferenza pur in assenza di comunicazioni ufficiali – è in attesa della completa negativizzazione.

Dimenticare le vittorie

«Non voglio più sentir parlare di Padova, la partita più importante e la più difficile è la prossima – dice il tecnico in conferenza – del resto, alla decima giornata non possiamo pensare di essere talmente bravi da sottovalutare le altre squadre sarebbe la cosa più sbagliata da fare. Mi rendo conto che io la vivo in modo diverso; non mi esalto per una vittoria e non mi deprimo per una sconfitta. Ma devono essere bravi a mettere da parte ciò che è successo finora e pensare a ciò che c’è da fare. Vale per le partite ma avale anche per le singole fasi di gioco: dopo gli errori bisogna guardare avanti così come dopo le cose buone”.

Il rapporto ritrovato coi tifosi

«Per un allenatore è sicuramente motivo d’orgoglio. Significa che il lavoro è stato apprezzato, ma il merito è della squadra, che dà sempre l’anima. So quanto i tifosi ci tengano, noi vogliamo dare loro qualcosa che si era un po’ perso negli ultimi anni. Possiamo riuscirci solo con lavoro e risultati. Bisogna non accontentarsi e continuare a lavorare, oltre che avere il rispetto dei ruoli o delle regole. I ragazzi lo stanno facendo»

Le punizioni e gli schemi

A me piace essere parte del gruppo, non essere la figura dell’allenatore distaccato. Durante gli allenamenti non voglio che si rida o scherzi e divento quasi insopportabile in questo, ma a fine seduta mi piace anche provocare i miei ragazzi con queste sfide

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