Perugia centrosinistra critica Romizi: «Sulla Tari tante bugie»

Aumenti calcolati intorno al 6%: «Un ulteriore peso sui cittadini in un momento difficile»

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Nei giorni in cui arrivano le richieste di conguaglio, il centrosinistra consiliare di Perugia (unito sul punto) critica la giunta guidata da Andrea Romizi: «Solo bugie e propaganda in campagna elettorale sulla riduzione di tasse e tariffe, ma il risultato è, all’atto pratico, quello di un aumento sensibile della Tari».

Aggravio sui cittadini in un periodo difficile

«È in questi giorni che ai cittadini di Perugia vengono recapitate le bollette di conguaglio della Tari per l’anno 2020. La tariffa risulta maggiorata, mediamente, del 6-7% rispetto all’anno precedente, con la parte fissa, quella graduata in funzione della superficie e del numero dei componenti il nucleo familiare (cioè quella che incide maggiormente sul costo finale) che è aumentata del 15%. Un aumento che sta colpendo fortemente le tasche dei perugini, in un anno già di per sé difficile e complicato, da tutti i punti di vista, compreso quello economico, rispetto al quale andavano date risposte diverse»

Tutti uniti

A firmare il documento: Articolo Uno, Associazione Radicali Perugia, Idee Persone Perugia, La Sinistra per Perugia, Partito Democratico, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Socialista, Perugia Città in Comune, Rete Civica Giubilei, Sinistra Italiana. Insomma ci sono proprio tutti.

Sgravi minimi

«Anche gli sgravi previsti per il periodo di chiusura primaverile per le utenze non domestiche sono state portati avanti maldestramente e senza veri benefici per i cittadini – continua la nota – infatti i pochi sgravi effettuati non sono stati coperti dal Comune di Perugia tramite il bilancio, ma saranno ripagati dai cittadini, con un ulteriore aumento della tariffa a partire dal prossimo anno. Sgravi, oltretutto, che saranno attuati anche nei confronti di alcune attività che non stanno sentendo la crisi e che non ne hanno bisogno, come gli istituti di credito o le agenzie pubbliche».

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