Perugia, Cisal decisa sui contratti pubblici

Il segretario provinciale Vincenzo Filice: «Basta rinvii»

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Al convegno si parlava di ‘Una nuova politica economica per il benessere del Paese. Legge di Stabilità 2015: sfide aperte e occasioni mancate’ e ad organizzarlo è stata la Cisal, la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori. Relatori, il segretario generale del sindacato, Francesco Cavallaro, il senatore Gaetano Quagliariello e Francesco Testa, professore straordinario di strategia aziendale all’Università telematica Pegaso.

La Cisal All’incontro ha partecipato anche Vincenzo Filice, segretario provinciale della Cisal di Perugia, che ha espresso «perplessità sul blocco per il sesto anno consecutivo delle retribuzioni e dei contratti degli statali che in Umbria riguarda circa 48mila lavoratori. Come se non bastasse – ha rimarcato Filice – disponendo anche il rinvio del pagamento dell’indennità per la vacatio contrattuale fino al 2018. Una decisione inaccettabile che non può essere giustificata con la solita mancanza di risorse. I soldi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego devono essere reperiti o sarà scontro aperto. Si continua di fatto a considerare la pubblica amministrazione come un costo e non un investimento».

Il contratto I dipendenti pubblici, secondo il segretario della Cisal di Perugia, «attendono da troppi anni il rinnovo di un contratto che non è possibile rinviare ancora, in quanto gli stipendi non reggono più il passo con l’aumento vertiginoso del costo della vita. La percezione è che si continui a chiedere sacrifici ai soliti noti per non toccare altri interessi. Anziché tagli lineari, sarebbe necessaria una spending review che elimini gli sprechi che ci sono nelle ‘municipalizzate’ e nelle troppe consulenze palesemente clientelari. Solo così si libererebbero risorse sufficienti per una vera riforma della pubblica amministrazione, mettendola finalmente in grado di assolvere alla sua primaria funzione di ‘volano di sviluppo’ di un Paese moderno, capace di assicurare a cittadini e imprese servizi imparziali, efficienti e trasparenti».

I valori Affinché questo si realizzi, secondo Filice è però «necessario che la politica esca definitivamente dalla gestione della pubblica amministrazione e si acquisisca una vera cultura manageriale. Invitiamo il presidente del consiglio Renzi a voler fare le riforme tanto decantate, anziché continuare a esaltare il bonus di 80 euro; in realtà in media è di 50 euro; al quale Cisal non è contraria, ma la misura è priva di equità e di organicità, dovrebbe essere estesa anche ad altri soggetti: pensionati, ‘incapienti’ e autonomi. Il risultato? La riduzione delle tasse non c’è e quella degli sprechi nemmeno».
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