Perugia, ecco Margot: «Più forza alle donne»

Nasce il primo centro di ascolto umbro per autori di maltrattamenti

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di Rosaria Parrilla

Ogni giorno, tra le mura domestiche, si registrano fenomeni persecutori nei confronti di donne. Che spesso non denunciano per paura, perché si sentono abbandonate dalle istituzioni, per non rivivere il calvario. Sempre più uomini violenti e maneschi senza scrupoli alzano le mani contro i propri figli e le proprie donne. Un fenomeno sociale che riguarda anche la nostra regione.

Margot Con l’obiettivo di prevenire la violenza di genere, un gruppo di professionisti, ognuno con le proprie competenze, ha deciso di creare il primo centro di ascolto umbro ‘Margot net’ per autori di maltrattamenti. Una vera e propria rete di servizi e protezione, nato dalla volontà dell’associazione Margot che già dal 2013 si occupa di maltrattamenti nei confronti del gentil sesso a Perugia. Il centro vuole essere un punto di riferimento per gli uomini che vogliono dire basta ai loro comportamenti violenti e cambiare in maniera sostanziale le loro relazioni affettive con partner e figli.

Il centro Gli ideatori di ‘Margot net’ sono convinti che questa sia la strada da seguire: «Speriamo che anche gli uomini vogliano mettersi in gioco. Essere persone violente è una scelta e si può scegliere di non esserlo». Il centro, attivo da fine febbraio, è rivolto a tutti coloro che per vari motivi, non ultima la sensazione di impotenza e abbandono, temono di poter commettere atti di violenza, oppure li hanno già commessi. E cerca di tutelare la loro privacy. Si tratta in concreto di uno spazio dove singolarmente e in gruppo gli uomini possono incontrare i professionisti in grado di fornirgli sostegno, informazioni e un’alternativa alla strada della violenza.

Un confronto guidato, dunque, tra persone che si trovano a vivere situazioni simili «perché siamo convinti – dicono da Margot net – che rappresenti un valido strumento di educazione all’autocontrollo. Il primo passo verso una cultura della non violenza nei rapporti interpersonali». Gli utenti vengono incontrati singolarmente dai professionisti in modo da individuare il gruppo migliore in cui inserirsi. E, oltre, all’educazione alla formazione e all’informazione dei soggetti che ritengono di poter compiere atti di violenza, Margot net si propone «di formare ed informare anche le potenziali vittime di violenza, attraverso un percorso teorico-pratico che aiuti le donne a gestire nel migliore dei modi le situazioni di rischio da un punto di vista psicologico, comunicativo, legale e fisico».

La presidente È un servizio, spiega la presidentessa di Margot, la giornalista Vanna Ugolini «che noi ci sentiamo di offrire – anche se sentiamo tutta la responsabilità nel fare questo passo. L’associazione si occupa di violenza di genere ed è composta da professionisti che declinano le loro competenze in favore del sociale. Veniamo da esperienze e percorsi di vita molto diversi, ma che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con la violenza di genere e siamo accomunati dalla consapevolezza che è il momento di superare la fase dell’allarme, della conta delle vittime, per cominciare a fare, a impegnarsi concretamente in prima persona».

Il percorso Se da una parte l’associazione Margot vuole in qualche modo rendere più efficace e veloce il percorso che una donna deve fare dal momento in cui, subendo violenza, decide di denunciare chi la maltratta, «spesso questo percorso – sottolinea la presidentessa – che va dal referto ospedaliero al processo, diventa un secondo calvario per le vittime di genere, noto dagli psicologi come ‘vittimizzazione secondaria’. Per questo grazie alla fiducia che le forze di polizia hanno avuto in noi, abbiamo organizzato incontri e seminari di formazione rivolti alle forze dell’ordine il cui lavoro è determinante per il buon esito di un processo».

Gli uomini Margot net, poi, va anche nella direzione opposta, rivolgendosi proprio ai carnefici, agli uomini autori di maltrattamenti. «Gli studi fatti in proposito hanno stabilito che solo il due per cento degli uomini violenti ha problemi psichici – ricorda Vanna Ugolini – mentre l’altro 98 per cento è composto da persone in grado di intendere e di volere. Persone che, quindi, decidono di essere violente».

La squadra Un team di professionisti, quindi, fatto di psicologi e avvocati che da sempre sono impegnati nella lotta alla violenza di genere. Come Lucia Magionami, psicologa, che ha lavorato molti anni anche a Telefono donna e si è formata al Centro autori maltrattamenti di Firenze, una delle scuole capofila in Italia. O come l’avvocato Emanuele Florindi che collabora con Telefono azzurro e Telefono rosa. «In Umbria non esistono servizi di questo tipo – aggiunge Ugolini – e in Italia ne esistono pochissimi, quindici in tutto. E il modello organizzativo di Margot Net nasce dall’osservazione dei vari sportelli di ascolto e di aiuto rivolte a persone autrici di maltrattamenti o di condotte aggressive». I contatti con l’associazione e le richieste di incontro possono avvenire tramite mail, in cui viene richiesto un numero di telefono. Lo sportello si appoggia alla Libertas Perugia, dove si svolgono anche i corsi di protezione personale che Margot organizza. A dare il contributo c’è anche il Siulp, Sindacato unitario lavoratori polizia.

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