Una ferita nel cuore dell’Umbria. «Dopo 8 anni siamo ancora qui, ora non c’è più tempo». E’ un appello a fare in fretta quello rivolto oggi dalla Cgil di Perugia e dalla Rsu sulla vertenza dei lavoratori della Ex Merloni e Jp Industries nel corso di una conferenza stampa organizzata al Consiglio Regionale dell’Umbria.
Il sindacato Una vertenza che deve diventare dell’intero territorio, di tutta l’Umbria. «Che cosa succederà quando domani – ha detto Filippo Ciavaglia, segretario provinciale Cgil – si spegnerà la luce negli stabilimenti? Cosa accadrà a queste 800 persone che vivono lungo la fascia appenninica e che da oltre 10 anni non hanno certezza del loro futuro?». Lo scorso 12 ottobre è infatti terminata la mobilità per i circa 100 dipendenti, ormai disoccupati, della Ex Merloni mentre sono a rischio altri 700 posti, tra Umbria e Marche, con l’esaurimento, il prossimo 31 dicembre, degli ammortizzatori sociali. «Ora è il momento di fermarsi a ragionare e trovare una soluzione», ha concluso Ciavaglia.
La politica E un confronto, su tutti i livelli e in modo unitario, la Cgil lo ha chiesto anche alla presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi: «Servono atti concreti rispetto alle scadenze che si fanno sempre più vicine», ha proseguito Ciavaglia ricordando come sia fondamentale la rimodulazione dell’accordo di programma (35 milioni di euro disponibili, ma ancora inutilizzati), anche attraverso una sua estensione geografica, coinvolgendo imprenditori e aziende che abbiano davvero la possibilità e l’intenzione di creare nuova occupazione».
L’ultima occasione «Siamo all’ultima spiaggia, ma crediamo che ci sia ancora la possibilità di fare qualcosa per salvare almeno l’ultimo pezzetto di quella che, fino a poco tempo fa, era la più importante fabbrica manifatturiera della nostra provincia», ha detto il segretario della Fiom Cgil di Perugia, Maurizio Maurizi. Una manifattura, quella umbra, messa a dura prova negli ultimi anni. Così come le acciaierie a Terni e la Perugina a Perugia, questa, ricorda la Cgil, è una delle crisi più grandi di tutto il centro Italia.
La polemica «Per superare questo momento e ottenere risultati concreti per oltre 800 lavoratori è imprescindibile l’unità anche sindacale». Il riferimento, neanche troppo velato, è agli assenti. Se in un primo momento, infatti, la conferenza stampa era stata annunciata da tutte le sigle sindacali, martedì, di fronte alla stampa e ai lavoratori, si è presentata solo la Cgil. «È importante che in questa fase ormai finale della nostra vertenza i lavoratori e le organizzazioni sindacali tornino a far sentire con forza la propria voce – ha detto in chiusura Luciano Recchioni, rappresentante sindacale dei lavoratori Jp Industries – perché qui è in ballo la nostra dignità, come lavoratori e come persone».
Gli sviluppi In attesa di una terza sentenza, quella della Cassazione, sulla validità della trattativa tra le banche e Porcarelli al momento, per Recchioni, tutti gli sforzi devono andare in un’unica direzione: quella di salvare il posto di lavoro a tantissimi dipendenti.
Smacchi Presente, all’incontro, anche il consigliere regionale Andrea Smacchi che ha mostrato tutta la sua solidarietà ai lavoratori. “Vista la gravità della situazione – ha detto Smacchi a margine della conferenza – ritengo importante che l’Assemblea legislativa si occupi immediatamente della vertenza discutendo una mozione urgente che domani mattina presenterò in modo che sia messa al primo punto dell’ordine del giorno della prossima seduta, alla quale sarà invitata una delegazione di lavoratori in rappresentanza dei dipendenti del Gruppo”.