Perugia: fasci littori e il ‘giallo’ del comunicato. Zaffini lo condivide, poi scompare dal sito

A informare i giornalisti sulla decisione del Comune di coprirli è stata una nota del Pd, prima pubblicata poi rimossa dal portale (c’è la par condicio). Il senatore FdI l’aveva postata. Chissà perché

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«Fasci littori del mercato coperto: la giunta Romizi torna indietro e si arrende alla loro copertura»: questo era il titolo del comunicato stampa con cui il centrosinistra perugino informava i giornali circa l’ultima novità in merito al rinvenimento del simbolo fascista durante i lavori, che tante polemiche aveva innescato nei mesi scorsi.

Cosa è successo

I fasci littori emersi al Mercato Coperto

I consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, che erano stati incaricati di valutare sul da farsi dopo che i fasci erano riemersi durante i lavori (erano stati coperti con della calce dai muratori comunali all’indomani della caduta del regime), hanno scritto, chiaro e tondo, che sarebbe opportuno coprirli: «Si consiglia l’amministrazione comunale di togliere dalla vista entrambi i dipinti con fasci littori e grifi, secondo le modalità che si riterranno percorribili, evitando ovviamente il danneggiamento, rendendo possibile l’ispezione per motivi di studio e manutenzione, garantendo la reversibilità dell’intervento». Tale indicazione è stata fatta propria con una decisione di giunta dall’amministrazione comunale.

Il titolo allusivo

Il permalink del comunicato rimosso

Un titolo senza dubbio polemico, legittimamente polemico, visto che si trattava di un comunicato di parte, che come tale era stato riportato dall’organo ufficiale di comunicazione istituzionale del Comune di Perugia – il sito ‘Perugia Comunica’ – che, oltre a riportare gli atti di giunta e di consiglio, dà spazio pure alle prese di posizione dei gruppi politici, come in questo caso. Ma evidentemente quel titolo, che, come sottotesto, metteva in cattiva luce la posizione politica assunta in un primo momento dalla giunta di centrodestra, ironizzandone poi sul cambio di posizione – come se fosse venuta meno ai propri ‘riferimenti valoriali’ – non è piaciuto alla parte politica più a destra, Fratelli d’Italia, fra i partiti che sostengono Romizi.

La condivisione di Zaffini

La condivisione social di Zaffini

Di certo se n’è discusso. Tanto che, forse per errore, forse volutamente, per provocazione, quel link è stato pure condiviso dal senatore ‘meloniano’ Zaffini, che nel partito è quello più ‘duro e puro’. Avrà voluto mandare un messaggio polemico a qualcuno? Oppure è soddisfatto pure lui – come i consiglieri di centrosinistra – della scelta dell’amministrazione comunale? Sta di fatto che, poco dopo, l’articolo è scomparso dal sito. Motivo? La nota di Corecom Umbria sul necessario rispetto della ‘par condicio’ a ridosso di appuntamenti elettorali.

La nota esultante del centrosinistra

«Finalmente, dopo quasi un anno, è arrivata la decisione della giunta Romizi, per alcuni dei suoi membri molto sofferta, di coprire i fasci littori rinvenuti nel Mercato coperto. Esprimiamo dunque viva soddisfazione per l’esito di questa vicenda, sorta nel 2019, e ben presto salita alle cronache nazionali e locali. Ci diciamo soddisfatti perché l’antifascismo è il perno della nostra Costituzione e del nostro bagaglio culturale e valoriale, e va difeso e divulgato non solo con le parole ma anche con i fatti».

«Era quasi un anno fa quando – prosegue la nota – come gruppi di centro sinistra a Palazzo dei Priori, chiedemmo di poter effettuare un sopralluogo al cantiere del Mercato Coperto. Non ci saremmo mai aspettati di trovare, nel grande spazio della futura piazza del Mercato, due raffigurazioni del Grifo con accanto un fascio littorio. Due fasci fino a quel momento nascosti, e ora, invece, ristrutturati e valorizzati. Abbiamo sempre detto, sia in Comune che in Regione, che ritenevamo inaccettabile che fosse proprio quella l’immagine che Perugia arriva ad offrire a cittadini, turisti e visitatori. Abbiamo continuato con il dire che era altrettanto inaccettabile ristrutturarla e riqualificarla con fondi pubblici, dato che si tratta di un’opera raffigurante il fascio littorio, simbolo del Partito Nazionale Fascista, di un regime autoritario e di un drammatico segno lasciato sulla storia del Novecento del nostro paese».

«Si è sollevata una reazione, forte e corale, contro il rinvenimento e la valorizzazione di questi due simboli del fascismo: in città, con una grande manifestazione di piazza lo scorso autunno, e una lettera a firma di buona parte della comunità accademica perugina, e anche in sede istituzionale, dove come centro sinistra abbiamo discusso un’interrogazione sul tema. Il sindaco Romizi, stranamente presente in quell’occasione, ci appellò come “maldicenti”. La parola giusta invece era “preoccupati”».

«Preoccupati, perché quando si amministra una città, senza tirare una linea mai veramente netta con il fascismo, quando si organizzano, come ha fatto il Comune di Perugia in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo del 2020, cerimonie ed eventi ufficiali con case editrici di proprietà di movimenti neofascisti, quando si derubrica il tema dei fasci del Mercato coperto, che l’amministrazione ha pensato bene di svelare, mostrare e restaurare, il tutto con soldi pubblici, senza chiedersi perché, dopo la guerra, qualcuno aveva deciso, con sacrificio e orgoglio, di coprire quei fasci con la malta, l’allarme è giusto e doveroso».

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