Perugia: «Il mio ex marito si è portato via mio figlio. Aiutatemi»

L’appello di una madre sui social: «Non lo fa uscire di casa, è prigioniero e non mi permette di parlarci»

Condividi questo articolo su

di Fra.Tor

«Il mio ex marito il 28 aprile ha preso nostro figlio di 7 anni e non mi permette di parlare con lui. Ha spento il suo cellulare e io non so più come rintracciarlo. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti». A lanciare l’appello sul proprio profilo Facebook è A.D., una donna russa che da qualche anno vive a Perugia.

La scuola

«Sapevo che nei primi giorni di maggio il bambino – racconta la donna – non sarebbe dovuto andare a scuola, ma che dal 10 sarebbe dovuto rientrare con la didattica in presenza. Sono andata a scuola per cercarlo ma mi hanno detto che non c’era, che il mio ex marito non lo aveva portato. Ho saputo, inoltre, che il mio ex marito ha comunicato alla scuola che mio figlio seguirà le lezioni in didattica a distanza. Ma io non sono assolutamente d’accordo, io non ho lasciato nessuna autorizzazione in merito».

«Prigioniero in casa»

La donna spiega poi che «secondo il mio ex marito, mio figlio ha paura di vedermi, ma come è possibile? È sempre vissuto con me, siamo una bella coppia, siamo complici, giochiamo e scherziamo sempre insieme. Io sono una mamma buona. So che il mio ex marito non lo fa uscire di casa per andare a giocare, non lo manda a scuola, ora è un vero e proprio prigioniero».

La denuncia

«Sono andata a sporgere denuncia alla polizia – dice ancora disperata la mamma – ma mi è stato detto che non possono fare nulla, secondo la legge non possono entrare in casa del mio ex marito per vedere le condizioni del bambino. Gli agenti della sezione minori sono riusciti a mettersi in contatto col mio ex marito e sono entrati in casa, hanno parlato un po’ con lui e con il bambino e mi hanno detto che secondo loro mio figlio ha bisogno di aiuto psicologico perché non sa cosa vuole fare e con chi vuole stare. Per il resto mi dicono che le forze dell’ordine e servizi sociali non possono fare nulla».

Gli psicologi

La mamma nel suo sfogo racconta inoltre di aver inviato al tribunale «tutta la documentazione per richiedere l’affidamento di mio figlio. Io credo di avere il diritto di entrare in quella casa, che abbiamo comprato insieme con il mio ex marito quando ci siamo sposati, e riprendermi mio figlio. Ma prima che il giudice possa esprimersi mi hanno detto che dovranno passare sei mesi. Nel frattempo so che giovedì 13 maggio è stato fissato un appuntamento dallo psicologo, spero con tutto il cuore che il mio ex marito ce lo porti e che mio figlio possa dire sinceramente come si sente. Questo incontro al momento è l’unica speranza che ho per riavere mio figlio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli