Un intervento che può definirsi banale e di routine, per tipologia, durata e anestesia, visto che non richiede quella totale. Una ‘semplice’ artroscopia all’anca, a cui una 28enne di origini romene, da anni residente a Perugia, si sarebbe dovuta sottoporre venerdì pomeriggio presso una clinica privata convenzionata con l’azienda ospedaliera di Perugia. Durante le fasi preparatorie l’intervento, però, la giovane donna, sposata e madre di due bambini, è andata in arresto cardiaco, con conseguenze purtroppo fatali. A riportare la notizia sono i quotidiani Il Corriere dell’Umbria, Il Messaggero e La Nazione.
Arresto cardiaco
Dopo il grave malore accusato nella clinica, la donna – Ioana Lingurar – è stata trasportata d’urgenza al ‘Santa Maria della Misericordia’ e quindi ricoverata in rianimazione. Lì, un altro arresto cardiaco, in un quadro già di per sè gravissimo, non le ha lasciato scampo e la 28enne è morta nella notte fra venerdì e sabato. Il mattino seguente, pur sconvolto dall’accaduto, il compagno, assistito da un avvocato, ha raggiunto il posto fisso di polizia del nosocomio perugino per sporgere denuncia contro ignoti. Un passo subito raccolto dalla procura e dal pm Gennaro Iannarone che ha sequestrato tutti i documenti medici della giovane mamma, sia presso la clinica che in ospedale, e che a breve disporrà l’autopsia. Un lavoro, quello degli inquirenti, appena iniziato e da cui i familiari della donna si attendono una ricostruzione chiara, per capire le ragioni di una scomparsa così prematura e apparentemente assurda.