Le idee ci sono, e pure tante. Ma il rischio è che ora siano le stesse associazioni a dividersi e a entrare in conflitto tra loro.
Le associazioni Mentre giovedì pomeriggio, parte della città si è riunita in assemblea all’interno del consiglio provinciale in piazza Italia, con interventi che sono andati avanti fino a che il custode non ha invitato tutti ad uscire dalla sala, dall’altra parte della città, appena qualche ora prima, tante associazioni firmavano un documento di approvazione delle nuove scelte della giunta sul tema della mobilità e dei parcheggi. In particolare, ad incontrarsi in via informale sono state le associazioni Vivi il borgo, Borgobello, Priori, Cittattiva Monteluce, Porta Eburnea, Rivivi il Borgo Sant’Antonio e Della via Vecchia. Pollice alzato, dunque, per le scelte fatte in autonomia dalla giunta Romizi ma «con un tavolo di confronto che rimane aperto per monitorare i risultati e cercare di renderli in futuro sempre più aderenti alle esigenze dei cittadini».
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Il documento Secondo queste associazioni da tempo è aperto un tavolo di confronto con l’amministrazione sui temi caldi per la città, quali la vivibilità, mobilità privata e pubblica, la circolazione delle vetture e su cui sono stati conseguiti già risultati importanti e di cui si è discusso abbondantemente con il sindaco Romizi e l’assessore alla mobilità Casaioli nei giorni scorsi. Peccato, però, che non tutti siano stati coinvolti in questa assemblea e che, alla fine, il documento congiunto, sia stato firmato in completa privacy senza alcuna condivisione con gli altri associati. Ne è convinto Primo Tenca, gioielliere e residente del centro storico che proprio durante l’assemblea ‘Parola ai cittadini’ di giovedì pomeriggio si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, com’è solito fare.
Poca democrazia «Io e altri, 35 anni fa – spiega Tenca – abbiamo fondato un’associazione che si chiama Vivi il Borgo, alla quale sono ancora iscritto, e sono stato tra i promotori dell’associazione porta Eburnea. Bene, nessuna delle due ha convocato un’assemblea per decidere una posizione comune, non siamo stati interpellati da nessuno ma parlano a nome dell’intera associazione. Questa è democrazia? Democrazia è poter avere il diritto di dire cosa pensiamo su scelte che condizionano la nostra esistenza». Con questo spirito, infatti, è stata organizzata la riunione in Provincia a cui erano stati invitati tutti, cittadini e consiglieri comunali, assessori e sindaco compresi, che, molto probabilmente, diverrà un presidio permanente per tutti gli abitanti di Perugia.
Basta ipermercati Ma poi, dopo le critiche, anche aspre, ci sono le proposte. Tenca e gli altri residenti contrari alla liberalizzazione del traffico in vista di un rilancio, anche turistico, della città, ne ha tante. «Le idee sono alla base del governo di una città e dico questo – prosegue Tenca – perché non ha mai risparmiato critiche alle passate amministrazioni, critiche che riguardavano l’eccessivo consumo di territorio, il trasferimento di troppe funzioni dal centro alla periferia, la follia di aprire decine di ipermercati. Ma ora si continua, come e più di prima. A cosa servirà aprire l’Ikea a Perugia? A far chiudere gli ultimi artigiani che hanno resistito fino a oggi e a ingolfare ancora di più un raccordo che, già oggi, è completamente intasato».
Proposte Per vivere meglio e tornare a richiamare turisti, oltre che le stesse famiglie, Perugia deve tornare ad essere attrattiva. E allora, secondo Tenca, prima di aprire ancora di più alle auto, si potrebbe fare una mappatura di tutto il centro storico, per conoscere il numero reale di residenti e studenti, quante e di che tipo sono le attività commerciali o artigianali, censire tutti gli appartamenti sfitti per vedere dove e come può essere possibile reinsediare famiglie con affitti a canoni agevolati. «Questo aiuterebbe anche a capire l’entità del sommerso, degli affitti in nero, di chi non paga le tasse e se ne infischia della raccolta differenziata» prosegue Tenca.
Parcheggi Per evitare che i residenti debbano litigarsi quei pochi posti che, secondo i piani della Giunta, dovrebbero essere riservati a loro in via Marzia attraverso un accesso controllato con pilomat, Tenca propone di mappare tutti i parcheggi cittadini che la notte restano vuoti. «Penso al parcheggio di Agraria – continua – o anche a quello in via Pellini dove sono tutte le università. Di notte sono vuoti, perché non aprirli e far posteggiare chi vuole andare a cena in corso Cavour o in via dei Priori?». Non solo, un’altra idea emersa nel corso dell’assemblea è quella di censire tutte le strutture vuote con la possibilità di trasformarle in parcheggi per residenti, come le ex officine Piccini in via del Fagiano «che potrebbero ospitare tutte le auto del rione e per la quale anche i residenti magari sarebbero ben felici di dividere le spese con il comune. Questo, però, solo dopo una revisione di tutti i permessi concessi per l’accesso all’interno della ztl. Molti sono scaduti, altri vanno aggiornati, altri ancora non sarebbero mai dovuti essere concessi».
Limitare il traffico Infine, per salvaguardare la bellezza, liberare il centro storico dalle auto. «Tutte le piazze devono essere off limits per le macchine, basti pensare a quello scempio che è stato fatto in piazza Grimana e in piazza Lupattelli» prosegue Tenca, interpretando una richiesta che viene da più parti di riaprire via Baglioni in uscita e limitare la minimo indispensabile il traffico in corso Vannucci. «Siena, Arezzo e tantissime altre città italiane delle dimensioni di Perugia hanno centri storici inarrivabili in auto, però sono piene di turisti e i commercianti sono sopravvissuti meglio alla crisi. Perché non guardare gli esempi migliori? Una città pulita e bella, con le idee, può tornare a essere una meta prediletta dei turisti, garantendo la possibilità di parcheggiare nei dintorni del centro magari con una tariffa agevolata che inizi alle 18 e non alle 22».