Perugia piange don Giovanni, terzo sacerdote portato via dal Covid

Si è spento domenica all’ospedale di Perugia, aveva 84 anni. Per quasi 40 anni era stato il parroco di ‘San Fortunato della Collina’

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Lutto per la diocesi di Perugia-Città della Pieve: è morto monsignor Giovanni Battista Tiacci, già canonico camerlengo della cattedrale, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali e parroco emerito di ‘San Fortunato della Collina’. Si tratta del terzo sacerdote diocesano di Perugia-Città della Pieve a perdere la vita, in meno di due mesi, a seguito del contagio da Covid-19. È deceduto nella serata di domenica 3 gennaio, presso l’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. Le esequie – specifica una nota della diocesi – si terranno martedì 5, alle ore 11, nella cattedrale di San Lorenzo, presiedute dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti.

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«Senso di smarrimento»

Così il cardinale Bassetti nel ricordare la figura di Giovanni Battista Tiacci: «Riferimento sicuro per tante anime, per tante persone, per tante istituzioni, don Giovanni lascia un vuoto improvviso, grande, che ci fa stringere gli uni agli altri in uno smarrimento condiviso, in questo nostro tempo così segnato dal male che purtroppo, fra le tante vittime, oggi annovera anche il suo nome. Eppure non riusciamo a pensare a lui senza sorridere ancora per quelle sue battute con le quali sdrammatizzava chiunque si prendesse troppo sul serio. Era un altro modo di annunciare il Vangelo: con la semplicità di chi sa farsi prossimo di tutti, condividendone sinceramente e profondamente sia la festa, sia il dolore».

«Simpatia e responsabilità»

Così il cardinale Ennio Antonelli, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve dal 1988 al 1995, legato a don Giovanni da una grande e lunga amicizia, sin dagli anni del seminario: «È stato mio collaboratore attento e premuroso quando sono stato Arcivescovo a Perugia, amico e fratello prima e dopo di allora. Scherzava spesso e volentieri; ma in realtà era molto serio e responsabile, con una fede saldissima, uno zelo appassionato per il bene spirituale della gente, una brillante capacità di relazionarsi con tutti e di calarsi con sincera umanità nelle concrete situazioni di ognuno. La simpatia, la stima, l’affetto verso di lui rimarranno a lungo nella memoria di tantissime persone, specialmente dei suoi carissimi parrocchiani e del suo vescovo che con fiducia lo accompagna all’incontro definitivo con il Signore».

«Prete di campagna ‘prestato’ alla città»

Monsignor Giovanni Battista Tiacci era nato a Deruta (Perugia) il 24 giugno 1936, giorno della memoria liturgica della nascita di san Giovanni Battista, ed ordinato sacerdote il 29 giugno 1960 nella cattedrale di San Lorenzo. Lo scorso anno aveva celebrato 60 anni di sacerdozio. Per quasi 40 anni è stato parroco di ‘San Fortunato della Collina’. «Era un curato di campagna ‘prestato’ alla città – prosegue la nota diocesana – nel ricoprire delicati incarichi diocesani e della cattedrale di cui è stato per più di un quarto di secolo canonico camerlengo-amministratore, confessore ed esorcista».

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