Sembra Umbria Jazz, ma è una ordinazione sacerdotale

Ben 999 i posti a sedere, prenotati e distanziati. C’è anche la diretta streaming. E non mancano le polemiche

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Sta destando non poche polemiche l’occupazione di piazza IV Novembre per la cerimonia di ordinazione di cinque giovani nuovi sacerdoti. Proteste dai residenti e soprattutto dai ristoratori, che si vedono inibito l’accesso. Anche se è pur vero che la cerimonia porterà più gente in piazza e quindi potenziali clienti. Alcuni si chiedono se non fosse il caso di scegliere location e modalità meno impattanti sulla vita cittadina.

I cinque sacerdoti

Samy Cristiano Abu Eideh, Vittorio Bigini, Daniele Malatacca, Simone Strappaghetti e Michael Tiritiello ricevono l’ordinazione presbiterale per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti.

999 posti

La splendida cornice della Piazza grande con la duecentesca Fontana maggiore, dinanzi alla cattedrale di San Lorenzo, è stata scelta per permettere una più ampia partecipazione di fedeli – nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia – provenienti in gran parte delle parrocchie dove prestano servizio i cinque ordinandi. I posti a sedere sono per l’esattezza 999, ben distanziati, e assegnati su prenotazione; ma chi vorrà partecipare potrà farlo restando al di fuori dell’area transennata, senza creare assembramenti, o seguire la diretta sul canale Youtube del settimanale La Voce.

Il dispositivo di sicurezza

Tutta l’area di piazza IV Novembre e parte di corso Vannucci, fino all’altezza del portone di Palazzo dei Priori, riservata a quest’importante evento religioso all’aperto interessa una superficie complessiva di circa 4mila mq, delimitata da transenne in plastica, con 8 varchi di accesso, suddivisa in 9 settori (anch’essi delimitati) per complessivi 999 posti a sedere, con vie di fuga interne ben visibili da tappeti rossi. Alla base della gradinata della cattedrale di San Lorenzo è allestito un palco coperto di 60 mq dove è stato posizionato l’altare alle cui spalle si troveranno i due settori riservati a 80 coristi e 10 musicisti.

«È stata curata nei particolari la fonia dell’intera area che permetterà ai partecipanti di ascoltare nel migliore modo possibile la celebrazione – spiega l’ingegner Roberto Regni – celebrazione che potrà essere seguita anche da un maxischermo posizionato nella parte di piazza IV Novembre davanti all’Arcivescovado dove si troveranno i settori 1 e 2 con più fedeli rispetto ai restanti. Qualora dovesse essere molto caldo all’aperto, per i bambini e gli anziani è previsto il trasferimento in cattedrale, con una capienza di 250 posti, dove sarà allestito un secondo maxischermo. Il palco verrà montato nella giornata di lunedì 28, mentre il posizionamento delle sedute e delle transenne avverrà dalle ore 7 di martedì 29».

Per disposizione della Questura, che vuole tutti i partecipanti seduti all’interno dell’area transennata di piazza IV Novembre, l’eventuale presenza di operatori dei media (giornalisti, fotografi e cameramen) è prevista all’esterno della suddetta area. L’Ufficio stampa diocesano metterà a disposizione delle redazioni foto e video, oltre a segnalare la diretta sul canale YouTube de La Voce. Grazie per la collaborazione.

Evento unico

A memoria d’uomo è la prima volta che piazza IV Novembre ospiterà una celebrazione eucaristica per ordinazioni presbiterali. Altre importanti celebrazioni si sono tenute in questa piazza tra la fine del secolo scorso e l’inizio dell’attuale: nel settembre 1999, la S. Messa conclusiva del IV Congresso eucaristico diocesano che vide la partecipazione di alcune migliaia di fedeli; nell’agosto 2000, la S. Messa con più di 7.000 giovani giunti da diversi Paesi del mondo prima di recarsi a Roma per la GMG del Grande Giubileo.

Segno di ritorno alla normalità

L’ingresso dei cinque nuovi sacerdoti nel Presbiterio diocesano, che dal 29 giugno conterà 118 membri, in un periodo molto difficile quale è la pandemia, è salutato da tutta la comunità diocesana come un importante segno di ritorno alla vita “normale”. È un altro motivo che ha spinto gli ordinandi e quanti li hanno affiancati a organizzare l’impegnativa celebrazione eucaristica in piazza; a testimonianza di una Chiesa “in uscita”, tra la gente, per ringraziare coralmente il Signore e trasmettere tanta speranza. Non si dimentica neppure quanti hanno sofferto e continuano a soffrire a causa della pandemia, che ha causato tante vittime e ha messo a dura prova la tenuta del tessuto sociale ed economico di intere comunità.

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