Perugia, San Costanzo: Luminaria annullata

La pioggia interrompe una tradizione che andava avanti da anni. C’è invece il corteo storico prima dei vespri. Gli auguri di Bassetti che era a Panama con il Papa. Il programma del 29

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L’ormai tradizionale processione della Luminaria, in programma nel pomeriggio di lunedì 28 gennaio a Perugia in apertura delle celebrazioni in onore del santo patrono Costanzo, è stata annullata per le avverse condizioni meteo. Si è tenuta invece la processione storica e la messa dei vespri, officiata da monsignor Paolo Giulietti, neo vescovo di Lucca, alla sua ultima celebrazione del patrono di Perugia prima di assumere il nuovo incarico.

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La processione e i vespri

La Luminaria di San Costanzo, menzionata negli Statuti di Perugia del XIV secolo, è stata ripristinata venti anni fa di concerto tra l’Archidiocesi e l’amministrazione comunale ed è un appuntamento tradizionalmente molto partecipato. Confermata la celebrazione dei primi vespri solenni (ore 18) nella basilica minore di San Costanzo presieduti dal vescovo delegato ad omnia monsignor Paolo Giulietti. Durante la preghiera dei vespri è stata rinnovata, in onore del Santo patrono, l’offerta dei cinque doni simbolici della vigilia della festa (la corona d’alloro, il cero, il dolce tipico, il vinsanto e l’incenso) da parte del sindaco e di alcuni rappresentanti delle istituzioni civili e religiose e del mondo del lavoro.

Le affinità fra la storia di San Costanzo e la Shoah

«Mi ha molto colpito l’affinità della nostra festa con la Giornata della memoria della Shoah che abbiamo celebrato ieri – ha detto Giulietti – ho colto un’affinità tra le migliori figure della storia della Shoah e la figura di Costanzo; un’affinità legata sostanzialmente al primato della coscienza. Costanzo decide che più importante della legge dell’Impero romano, più importante della prospettiva del perdere la propria vita è il dettame della sua coscienza che gli impone di essere fedele al suo Signore e alla sua gente fino al dono della vita. Come è stato più forte il dettato della coscienza in tante figure che negli anni bui della seconda guerra mondiale hanno saputo aiutare chi era perseguitato e cacciato, perché si sono fatte guidare dalla propria coscienza, dai propri valori. Anche nella nostra città, nella nostra Chiesa diocesana abbiamo due ‘giusti delle nazioni’: don Federico Vincenti, parroco di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna di Perugia, e don Ottavio Posta, parroco di Isola Maggiore del Trasimeno. Le persone di coscienza sono sempre scomode, perché dinanzi alle realizzazioni sempre provvisorie e sempre imperfette della società e a volte della Chiesa, fanno sentire che c’è qualcosa di più da fare, da dire, da testimoniare, da osservare. Sono persone scomode, come è stato scomodo Costanzo al suo tempo, perché piacerebbe che tutti parlassero e pensassero allo stesso modo. Non possiamo non riconoscere che c’è un grande tentativo di omologazione del pensiero, un grande tentativo anche rivolto ai giovani, di fare in modo che tutti pensino, credano, cerchino, vogliano le stesse cose».

«Non vi omologate»

«Potrebbe sembrare che questo processo di omologazione – ha evidenziato Giulietti – faccia meglio funzionare le cose e probabilmente nel breve termine è così, ma noi abbiamo bisogno invece che la nostra società si fondi su persone che hanno una coscienza, dei valori in cui credere e per i quali sono disposti a dare la vita. Queste persone, che sul momento possono dare fastidio e possono essere perdenti, come è stato perdente Costanzo, che ha perso la sua vita, come è stato perdente Gesù, i cui nemici l’hanno tolto di mezzo, però dopo qualche tempo sono diventate di riferimento. Costanzo è ancora oggi di riferimento per la nostra comunità diocesana, ma anche per la nostra comunità cittadina, come sono di riferimento e di onore le figure dei giusti. Credo che la lezione di Costanzo sia per ciascuno di noi quella di non rinunciare alla propria coscienza, di coltivarla, di form arla, di essere ubbidienti ai suoi dettami anche quando non risulta corrispondente ai canoni del pensiero dominante. Questa libertà di coscienza nessuno può togliercela e noi siamo vincitori come abbiamo sentito nella lettura della Lettera ai romani, perché ci possono togliere molte cose, anche la vita, ma non la libertà di cercare il vero. Penso che una comunità cristiana, che porta avanti con fedeltà i propri valori e la propria fede, sia un patrimonio importante per tutta la comunità cittadina».

Il saluto di Bassetti da Panama

«San Costanzo fu vera ‘sentinella’ della fede e dell’umanità della nostra comunità diocesana – ha detto il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti riflettendo su questa solennità – «che è sempre occasione gioiosa di comunione tra l’anima credente e l’anima civile della nostra società». Il cardinale Bassetti, che in questi giorni è a Panama per partecipare insieme ai giovani italiani alla GMG con papa Francesco, ricorda i perugini che si apprestano a vivere il clima di festa nel fare memoria del santo fondatore della loro comunità cristiana.

La lotteria

Nel pomeriggio del 29 gennaio (ore 17), presso la Sala San Francesco dell’Arcivescovado, si terrà l’estrazione della lotteria di San Costanzo promossa da Caritas diocesana, Comune di Perugia e Consorzio Perugia in centro, in collaborazione con alcune realtà commerciali del territorio. Un’iniziativa che vuole richiamare i perugini a sostenere i cittadini che hanno più bisogno. «La solennità di san Costanzo – ricorda monsignor Giulietti – è una festa che viene celebrata in maniera significativa dal punto di vista sia civile sia religioso a cui mancava un’anima caritativa importante per rimarcare l’identità di una comunità e integrare le persone al suo interno. Non si fa festa se non si ricordano i poveri, se non li mettiamo al centro anche dei nostri momenti di gioia, perché la gioia va condivisa con tutti».

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