Perugia, un Fiore per far sbocciare la rosa

Il collaboratore di Massimo Oddo si confessa al sito ufficiale della società: «Ecco come è nata la nostra collaborazione». Il video di quel gol in rovesciata

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Ottantotto reti realizzate in carriera e trentotto presenze in nazionale maggiore. Se Oddo ha una carriera di tutto rispetto, con successi nazionali e internazionali, con i club e con l’azzzurro dell’Italia, il suo collaboratore Stefano Fiore non è da meno. Forse è stato solo un po’ più sfortunato, ad esempio in quella finale di Euro 2000, sempre contro la Francia, la stessa che Oddo (in panchina) avrebbe battuto sei anni dopo. Alla vigilia della partenza per Cascia per la seconda fase del ritiro, l’ex centrocampista ha svelato qualche retroscena sul suo arrivo. 

Il rapporto con Oddo

«Io e Massimo abbiamo fatto insieme il corso da direttore sportivo, io poi ho cominciato ad operare proprio in veste di ds mentre lui aveva già frequentato il corso da allenatore e cominciò subito ad allenare. L’ho sempre seguito, spesso parlavamo, ci confrontavamo, e il suo modo di vedere il calcio è molto vicino al mio. L’anno scorso l’ho sentito prima della sua avventura a Crotone e gli avevo detto che prima o poi mi sarebbe piaciuto lavorare insieme a lui. Quando è iniziata la sua avventura a Perugia si è ricordato di me».

Far crescere i ragazzi

«Spero che questa nostra collaborazione possa portare buoni frutti . Ho voglia di aiutare i ragazzi a crescere, non si smette mai di imparare e migliorare. Io nella mia carriera ho imparato cose anche in età avanzata, quando pensavo di non dover più scoprire nulla. Questo è un lavoro in cui l’impegno e la voglia di migliorarsi non devono mai mancare. Quando parlo con i calciatori cerco di trasmettere questo».

Un ottimo gruppo

«Siamo molto contenti. Abbiamo trovato grande disponibilità, entusiasmo, voglia di seguirci. Abbiamo creato i presupposti per stare bene insieme e credo si sia visto anche in campo. Lo spirito che si è visto durante la partita contro la Roma e in tutta la prima parte del ritiro è qualcosa che ci fa molto piacere e ben sperare per il futuro. L’empatia è un elemento basilare per il bellissimo lavoro che facciamo».

«In Coppa speriamo di pescare la Cavese»

«Credo che la Triestina, anche per quanto fatto l’anno scorso, sia una squadra più complicata rispetto alla Cavese. Fra poco inizia il campionato per cui più partite di livello riusciamo a fare per prepararci e meglio è».

Quel gol in rovesciata a Perugia

«Da calciatore ho sempre fatto belle partite al Curi: la prima volta fu con l’Udinese, realizzai un gol e un paio di assist. Con la Lazio una volta pareggiammo e una vincemmo, segnai addirittura in rovesciata. La sera della presentazione per me è stata davvero emozionante. Era da un po’ che ero lontano dal campo di gioco quindi non vivevo più certe situazioni da vicino. Sapevo della vicinanza della gente di Perugia alla squadra perché mi era capitato di giocarci, ma da collaboratore tecnico è un’altra cosa. Mi sono goduto l’ambiente anche durante la partita, osservavo la curva stracolma che incitava. L’impatto è stato molto positivo. Una bella serata».

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