Perugia, verifica sui tamponi positivi: «Possibili anomalie»

Dubbi sull’attendibilità dei primi tamponi: la Usl li ha rifatti: venerdì i risultati definitivi. Intanto cominciano gli allenamenti

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Se davvero ci fossero stati errori sull’analisi dei tamponi dei tesserati del Perugia Calcio, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente sulla attendibilità dei test molecolari anti Covid presso i centri privati in Umbria, cui umbriaOn.it ha già dedicato un articolo nei giorni scorsi. Al momento non ci sono conferme, ma intanto la sanità pubblica dell’Umbria ha deciso di vederci chiaro e di far effettuare nuovamente a tutti i tesserati biancorossi – calciatori e staff tecnico – un ulteriore tampone. Lo ha reso noto il Perugia Calcio, parlando di «alcune possibili anomalie riscontrate nei test». Intanto domani pomeriggio coloro che sono risultati negativi ai primi test, scenderanno sul campo dell’antistadio Renato Curi per il primo allenamento.

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Tutte le stranezze

A far sorgere il dubbio il fatto che le presunte positività siano tantissime: oltre la metà dei tamponi effettuati risulterebbe positivo. Un dato in forte controtendenza rispetto alle percentuali che si registrano in Italia (inferiori al 2% nel rapporto tamponi/positivi) che, se confermati, farebbero scattare una ideale ‘zona rossa’ attorno a Pian di Massiano. Ancor più strano se si pensa che i giocatori, almeno teoricamente, a rigor di logica non si sono incrociati: lo screening è stato compiuto lunedì, primo giorno di raduno, in modalità ‘pit stop’ (fra l’altro sotto un temporale che di certo non ha agevolato le operazioni), senza che i tesserati avessero avuto alcun tipo di contatto. Certo, possibile che, conoscendosi, fra di loro si siano incrociati per una cena o una giornata al mare insieme, ma il gruppo non si era riunito. E allora come si spiega una positività così diffusa all’interno di un gruppo così ristretto?

Come funzionano i test

Il Perugia, come altre società sportive umbre, si serve in un laboratorio cittadino che è fra quelli autorizzati dalla Regione Umbria ad effettuare sia test sierologici (che servono per intercettare gli anticorpi) sia per quelli orofaringei (di tipo molecolare, che invece verificano la presenza del virus in gola e naso e sono gli unici ufficiali per certificare la positività in corso e quindi anche la contagiosità). Da protocollo regionale, dopo una eventuale positività (sia ai sierologici che ai molecolari) la palla passa alla Usl, che effettua il secondo tampone per confermare o smentire il riscontro del primo. In questo caso, però, viste le anomalie nei dati, il secondo tampone viene fatto a tutti. E nella giornata di venerdì dovrebbero arrivare risultati definitivi in tal senso.

Altro contrattempo in un’annata disgraziata

Fatale che questo problema provochi un ritardo sensibile nell’avvio delle attività sportive per il Perugia Calcio, che già doveva scontare un ritardo rispetto alle concorrenti perché le altre di C si sono fermate (a parte i playoff) mentre il Grifo ha dovuto terminare il campionato di B e disputare i playout. Ora un ulteriore contrattempo che riduce all’osso i tempi di preparazione e inficia anche le trattative di mercato. Con i calciatori e i dirigenti in isolamento, difficile intavolare trattative. Così come è difficile per Caserta e il suo staff fare i famosi colloqui individuali per verificare la volontà di rimanere in biancorosso dei tanti giocatori dati in partenza. Ovviamente slitta la partenza per il ritiro di Cascia, inizialmente prevista per domenica.

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