Perugina, volumi al minimo: è allarme

La Rsu: «Le previsioni per l’anno 2015 dei volumi produttivi saranno ulteriormente in calo rispetto all’anno precedente e, per la prima volta nella storia della fabbrica, si assesteranno ben al di sotto delle 25mila tonnellate»

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Da San Sisto, sede dello stabilimento della Perugina, arrivano notizie allarmanti. E molto.

Volumi in calo La Rsu spiega di essere stata informata «che le previsioni per l’anno 2015 dei volumi produttivi saranno ulteriormente in calo rispetto all’anno precedente e, per la prima volta nella storia della fabbrica, si assesteranno ben al di sotto delle 25mila tonnellate. Quindi, ancora una volta, la fabbrica del cioccolato subirà un forte calo di lavoro che, sommato alle varie perdite avute negli ultimi anni, porta la Rsu a denunciare una situazione drammaticamente pesante».

Impianti a rischio Malgrado i tanti impegni presi dall’azienda con la sottoscrizione del Contratto di solidarietà, in termini di mantenimento dei volumi e delle produzioni, «la realtà dei fatti ci dice invece che i volumi continueranno a diminuire e che questo comporterà ancora meno ore di lavoro. Come se non bastasse, da voci di corridoio, si sussurra che nelle prossime settimane assisteremo allo smantellamento di qualche impianto ‘storico’ della fabbrica, con il rischio certificato di eliminare qualsiasi tentativo di rilancio per i prodotti ad esso legati».

Il silenzio La Rsu, che in autunno aveva aperta la ‘vertenza Perugina’, denuncia che «la multinazionale non ha mai mostrato alcuna reazione. Malgrado il silenzio della controparte, però, riteniamo oggi più di ieri necessario riprendere in mano la vertenza e fargli fare un salto di livello utile al raggiungimento dell’obbiettivo. Cominciamo dalla fabbrica attraverso una serie di assemblee di reparto, dove sarà nostra intenzione convogliare le varie tensioni tra i lavoratori in una reazione collettiva contro l’inefficienza del management del sito, la cui gestione sembra avulsa dalla realtà, sempre più tesa a creare problemi che a risolverli».

L’appello La Rsu, insomma, «dichiara e ribadisce con forza che esistono tutte le condizioni per un rilancio della Perugina e dei suoi marchi, quello che però manca è l’impegno concreto da parte di Nestlè.
La questione Perugina non deve essere soltanto una vicenda aziendale, attorno a questa vertenza è necessario che si uniscano tutte le forze cittadine e territoriali, dalle istituzioni ai partiti politici, alla società civile, finanche a Confindustria, ecco perché è nostra intenzione, dopo le assemblee di reparto, rivolgerci direttamente alla città, con iniziative e azioni di sensibilizzazione atte a far conoscere nel concreto la nostra situazione e la nostra proposta per venirne fuori».

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