La denuncia, l’ennesima, risale a domenica scorsa: invece che di clienti e turisti, l’ex Merendero di Piediluco – che sorge a un passo dal campeggio – registra un gran ‘via vai’ di senzatetto e balordi che, oltre a portarsi via parecchie cose, lì ci dormono e non solo. Basta dare uno sguardo a ciò che resta dei bagni per rendersene conto, con situazioni che anche dal punto di vista igienico non è esagerato definire ‘estreme’.
Tutto fermo Già a febbraio, per la verità, un consigliere comunale – Sandro Piccinini (Pd) – aveva lanciato più volte l’allarme, chiedendo al Comune di indire in tempi celeri il bando pubblico per restituire dignità a Piediluco e ad un luogo importante anche dal punto di vista economico e turistico.
Il bando Ma adesso la giunta comunale sembra intenzionata a rispondere a quello che Piccinini aveva definito «un grido di rabbia»: già mercoledì potrebbe vedere la luce il tanto desiderato bando per l’assegnazione dell’area. Solo che le intenzioni, buone, potrebbero essere quelle cui, diceva qualcuno, sono lastricate le vie dell’inferno. Perché l’idea della giunta potrebbe provocare qualche nuovo malumore.
I soldi Palazzo Spada, infatti, sembra essere intenzionato a chiedere, per concedere quell’area, tra i 15 e i 18 mila euro all’anno di canone – la Provincia, per dire, ne chiedeva 5 mila per il complesso di Villalago – e c’è da scommettere che non ci sarà la fila, considerando che per rimettere il Merendero in condizione di attrarre turisti saranno necessari investimenti non proprio irrisori.
Piediluco Quella del lago ternano, peraltro, è una situazione che, complessivamente, si segnala per una serie di contraddizioni non da poco: proprio durante l’ultima edizione del ‘Memoria D’Aloja’ di canottaggio, insieme alla riproposizione del ‘sogno olimpico’, erano venute alla luce altre situazioni imbarazzanti.
DIETRO LE QUINTE DEL ‘D’ALOJA’ – LE FOTO
Contraddizioni Tra punte di eccellenza e brutture, insomma, la faccenda è sempre controversa: il lago – su questo sembrano tutti d’accordo – può e deve essere una di quelle realtà sulle quali puntare per cercare nuove strade di sviluppo del territorio: ma lo si potrà fare solo uscendo dal labirinto di contraddizioni nel qule ci si aggira.