Piscine Stadio Terni, Proietti: «Circa 300 mila euro di debiti. Noi non li paghiamo»

Il tema è stato affrontato in apertura di consiglio comunale: mercoledì l’udienza per le chiavi. «Speriamo sia la prima e l’ultima»

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Senza freni l’assessore allo sport Elena Proietti in apertura di consiglio comunale a Terni. D’altronde il tema è bello scottante, le piscine dello stadio: l’esponente dell’esecutivo ha preso la parola – diverse le interrogazioni depositate dai consiglieri sull’argomento, bipartisan – per dare delle delucidazioni. «Il monte debiti è di circa 300 mila euro tra tutte le utenze», ha chiarito.

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Le piscine ed i problemi

La Proietti, sollecitata dai consiglieri, ha risposto prima della discussione del primo punto all’ordine del giorno: «Tutto nasce da una convenzione del 20 marzo 2012 con il Comune concedente per 29 anni della struttura. Il Rup era ed è il dirigente Piero Giorgini (lavori pubblici). Il concessionario (Piscine dello stadio srl) ha la facoltà di trovare e scegliere in autonomia un subconcessionario (Pds sport e fun srl in questo caso) per la gestione, quest’ultima fa riferimento a Luigi Barelli. Ci sono delle fatture già aperte dal 2017 e con il Covid la situazione non è cambiata, probabilmente – il commento dell’ex arbitro – c’è stata un’accelerazione».

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Udienza e debiti

A questo punto la Proietti – c’è una relazione di Giorgini in merito – ha elencato gli ultimi scambi ufficiali tra Comune e concessionario: come noto c’è un ricorso d’urgenza in tribunale per la restituzione delle chiavi, se ne parlerà il 26 gennaio. «Speriamo sia la prima e ultima udienza. Il Rup già dal 12 gennaio chiedeva delucidazioni e il 17 c’è stata la risoluzione con il subconcessionario per la fine del mese. L’amministrazione è tempestivamente intervenuta quando ci sono state criticità, chiedendo il programma e il consuntivo delle attività scolte. C’è stato un tavolo – le parole dell’assessore – dove il Comune ha fatto da mediatore tra concessionario e subconcessionario e lì sembrava che tutto si potesse risolvere. Il monte debiti tra le utenze (acqua ed energia elettrica) è di circa 300 mila euro: in questa fase sono in costante contatto con la Salini, serve un imprenditore serio per la sostituzione ma è un onere del concessionario. Noi daremo supporto politico: non siamo stati colti impreparati, ma non ce lo aspettavamo», ha concluso. In settimana la possibile svolta. Certo è che il nervosismo di clienti e abbonati aumenta.

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