Pnrr, ‘rigenerazione’ borghi in declino: Terni punta su Cesi per il progetto da 20 milioni

Manifestazione d’interesse per il bando regionale: mirino su interventi legati al patrimonio culturale e abitativo

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di S.F.

Un progetto pilota da selezionare per uno stanziamento complessivo da venti milioni di euro nell’ambito della rigenerazione culturale, sociale ed economica. Tutto legato ad una linea di azione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), ‘attrattività dei borghi’: in sostanza sarà la Regione a doverlo individuare entro il 15 marzo e da palazzo Spada è stato selezionato Cesi per provare ad incassare il finanziamento. Certo è che i problemi nella frazione ternana non mancano.

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Cesi

Declino e rigenerazione

Il progetto riguarda una strategia complessiva di rigenerazione e di interventi sul patrimonio culturale ed abitativo. Sarà poi il ministero della Cultura a decidere chi ammettere e chi no: il mirino è puntato in particolar modo sul rilancio economico e sociale di borghi caratterizzati «da un lento ma costante processo di declino e abbandono» e con l’obiettivo di realizzare una serie di iniziative che consentano «l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale e della ricerca in grado di costituire occasione di rilancio occupazionale, in particolare per le nuove generazioni, e di promozione di una rinnovata attrattività residenziale sia per la popolazione residente che per quella di provenienza extra locale». Rientrando nell’iter del Pnrr il progetto – chiunque riceva il semaforo verde – dovrà essere concluso entro giugno 2026. La manifestazione d’interesse – con specifica scheda – era da inviare entro la giornata odierna.

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Cesi

La motivazione

Perché Cesi e non Collestatte, ad esempio? Diversi i criteri per arrivare alla scelta definitiva: ci sono anche «la riconoscibilità della struttura insediativa storica con porzioni del patrimonio edilizio in abbandono; il numero di unità immobiliari residenziali non superiore di norma alle 300 unità; la progressiva diminuzione negli anni della popolazione residente; la possibilità di attivare percorsi partecipativi di co-progettazione con il coinvolgimento delle comunità locali e del mondo associativo; la presenza di iniziative già avviate che prevedano il coinvolgimento di soggetti privati in accordo con il pubblico e la presenza nell’area d’influenza del Borgo di attrattori culturali/turistici e l’inserimento del Borgo all’interno di itinerari turistici riconosciuti». La partita l’hanno gestita il dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini, il funzionario tecnico Federico Nannurelli, il collega Gian Luca Diamanti e Simona Coccetta della direzione affari generali.

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