Politeama Terni: «Perdita cityplex sarebbe l’ennesimo passo indietro»

Valutazione ambientale strategica e restyling del complesso, la richiesta di Rifondazione comunista: «Il Comune trovi una soluzione»

Condividi questo articolo su

di Rifondazione Comunista Federazione Provinciale di Terni

Siamo forse sul punto di dire addio al Citypex Lucioli, meglio conosciuto come Politeama? Se così fosse la sua perdita non sarebbe certamente un colpo leggero per la nostra città. Il Comune ha ufficialmente dato avvio al piano di Valutazione ambientale strategica (Vas) l’11 marzo scorso, ed, ora come ora, il progetto, già richiesto dalla Regione Umbria nel 2019, sembra più vicino che mai all’applicazione.

Terni, piano ‘restyling’ Politeama: i dettagli tra cortile, copertura e demolizioni

Si prevede la demolizione dell’intero complesso, salvando la facciata storica dell’edificio e non intaccando la sottostante sala da Bingo, per ricostruire poi uno stabile, oltre che di volumetria inferiore rispetto a quello attuale, destinato a scopi completamente diversi: centri estetici, negozi, ‘discoteche’, uffici, abitazioni.
Sarebbe una perdita, quella del Politeama, che produrrebbe un ulteriore impatto negativo a livello socio-culturale sulla città di Terni. Si rischia infatti di sopprimere uno dei pochi (se non unico) centri culturali rimasti, per lasciare spazio ad attività e servizi già ampiamente presenti, anche nelle vicinanze dell’edificio stesso.

Ma il mercato cinematografico è in crisi ed in assenza di un piano di sostegno adeguato da parte delle istituzioni nazionali e locali, c’è chi vivacchia, chi chiude i battenti, chi, come per il caso Politeama, reagisce cercando nuove occasioni di investimento per realizzare profitti. In questo caso, però, si andrebbe a sacrificare l’importanza fondamentale di questo storico cinema, che si distingue per la scelta di proiezioni meno commerciali e di maggiore spessore culturale.

LA PARTENZA DELLA VAS

Un ennesimo passo indietro che Terni rischia di subire, una perdita per la città e per la sua vita culturale e sociale. Il bisogno di cultura e della sua facile fruizione richiede un forte impegno e sostegno delle Istituzioni nella valorizzazione dei presidi esistenti.

Rifondazione Comunista, chiede al Comune di Terni, fatti salvi i diritti della proprietà, di trovare una soluzione praticabile per garantire e valorizzare il livello della qualità dell’offerta culturale di un pezzo fondamentale della storia e della vita di una città sempre più grigia e priva di progetti, di proposte e di opportunità per il futuro. Il Comune tuteli e valorizzi le tradizioni culturali e la qualità architettonica della nostra città.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli